“Non riesco a respirare..” Sammy Basso è morto tra le braccia della mamma. Cos’è successo in quegli ultimi momenti
Sammy Basso viene accompagnato a prendere un po' d'aria. Ma quel respiro affannoso non era semplice stanchezza.
In queste ultime 24 ore si è parlato tanto di un giovane che è diventato un simbolo di lotta e resilienza per tantissimi coetanei, ma non solo. Sammy Basso diceva sempre di voler assaporare la vita ogni attimo possibile e al meglio, le sue condizioni non gli avrebbero consentito di avere delle ampie prospettive di vita.
“Non riesco a respirare”, aveva detto a un certo punto. Un’ora dopo, la madre si ritrovava tra le braccia il corpo senza vita di suo figlio. Sammy Basso aveva solo 28 anni, originario di Tezze sul Brenta (Vicenza), è deceduto improvvisamente sabato sera. Si stava festeggiando un matrimonio in un ristorante di Asolo, in provincia di Treviso.
Siamo alle ore 23, Sammy Basso inizia a sentirsi male, con la festa che stava giungendo al termine. Parlando con li amici, ha rivelato di avere difficoltà respiratorie. Si sarebbe trattato solo dell’inizio di un momento molto più problematico e drammatico. Il giovane Sammy è stato quindi accompagnato fuori per prendere un po’ d’aria. Quel respiro affannoso non era semplice stanchezza, ma si sarebbe rivelato un attacco improvviso e fatale.
Nel giro di pochi minuti, Sammy Basso si ritrova accasciato sul vialetto di Villa Razzolini Loredan. Gli amici presenti cercano disperatamente di soccorrerlo aspettando l’arrivo dei medici. Ogni tentativo di rianimarlo è inutile, sembra che l’arresto cardiaco abbia avuto il sopravvento definitivamente. Il suo cuore aveva smesso di battere.
Sammy Basso era riuscito a vivere 28 anni con la progeria. Diciamo “riuscito” perché si tratta di una delle circa cento persone al mondo affette da questa malattia rara che accelera l’invecchiamento fisico. La malattia, per cui era al momento il più grande di età di tutti gli altri malati conosciuti al mondo per la progeria, lascia così tanti amici e conoscenti. Da paziente, era diventato un simbolo della lotta contro questa patologia.
Sergio Dussin, il proprietario del ristorante, racconta di quella tragica sera: “Quello che mi è rimasto impresso è il bacio della madre, che lo teneva avvolto in una coperta tra le sue braccia”. Sammy Basso aveva ricevuto il prestigioso premio giornalistico ‘Paolo Rizzi’ a Venezia, nella categoria “Ambiente e Società”, riconoscimento per la sua forza di volontà e l’ispirazione che rappresentava per tanti. Quella maledetta sera, gli amici, tra le lacrime, sono rimasti accanto a lui fino a tarda notte. Un vuoto immenso, ma anche un’eredità di ricerca, ispirazione e conoscenza della progeria.