“Non solo il DNA” Delitto Garlasco, emergono nuovi elementi su Andrea Sempio: cos’altro sarà analizzato
Andrea Sempio, iscritto nel registro degli indagati per concorso in omicidio nel caso di Chiara Poggi, dovrà sottoporsi a esami salivari e analisi di impronte nel nuovo sviluppo dell'inchiesta.
Il caso di Garlasco, che ha suscitato grande attenzione mediatica e sociale, continua a evolversi. Con l’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima Chiara Poggi, nuovi elementi stanno emergendo. Le indagini si concentrano su aspetti cruciali come le impronte e campioni biologici, importanti per chiarire la dinamica di un omicidio avvenuto 18 anni fa. I dettagli delle indagini attuali offrono uno spaccato su come la scienza forense possa contribuire alla risoluzione di crimini complessi e di lungo corso.

Dettagli sulle indagini di Andrea Sempio
Andrea Sempio, recentemente iscritto nel registro degli indagati per concorso in omicidio, dovrà presentarsi presso la sede della scientifica dei carabinieri di Milano. Qui sarà sottoposto a un esame salivare e a un tampone, procedure che si rendono necessarie dopo il rifiuto iniziale da parte dell’indagato a fornire campioni biologici. La decisione del giudice per le indagini preliminari di Pavia di procedere con un “prelievo coatto” indica la serietà delle accuse e l’urgenza di raccogliere prove. Gli inquirenti stanno esaminando non solo il DNA, ma anche telefonate e tracce mai analizzate precedentemente. La loro attenzione si concentra su elementi come impronte di scarpe e impronte digitali rinvenute nella casa della vittima.
Il provvedimento della Cassazione ha dato il via libera a nuove indagini, sottolineando la necessità di confrontare le impronte repertate con la taglia delle scarpe di Sempio. Inoltre, si prevede di eseguire accertamenti peritali aggiornati, sia per quanto riguarda le indagini genetiche che per l’analisi delle impronte papillari. Gli investigatori intendono anche ascoltare testimoni, ovvero amici della vittima e del fratello, per ricostruire il contesto delle frequentazioni di Chiara Poggi prima della sua morte.
Il caso di Chiara Poggi e il ruolo di Alberto Stasi
Il delitto di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007, ha portato alla condanna di Alberto Stasi, il suo fidanzato, che ha sempre sostenuto la propria innocenza. Stasi, condannato a 16 anni di reclusione, ha la possibilità di uscire dal carcere per lavorare. La sua difesa ha recentemente presentato una nuova consulenza tecnica, sottolineando la chiarezza del materiale genetico riscontrato. Questo nuovo sviluppo ha riacceso l’interesse per il caso, portando a una nuova fase di indagini.
Le accuse contro Sempio erano già state oggetto di indagine tra il 2016 e il 2017, ma erano state archiviate. Tuttavia, la consulenza dei genetisti ha riaperto il dibattito su potenziali responsabilità, rendendo necessaria una nuova analisi delle prove raccolte. La questione del DNA rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi rimane centrale, poiché potrebbe fornire indizi cruciali per chiarire le responsabilità nel delitto.
La complessità del caso e la lunghezza del tempo trascorso dall’omicidio evidenziano come le indagini possano essere influenzate da nuove tecnologie e metodologie scientifiche. Ogni nuovo elemento potrebbe contribuire a fare luce su uno dei delitti più discussi della cronaca italiana, rivelando dettagli finora trascurati e riaccendendo il dibattito pubblico.