“Non sono cattivo, io ora..” Filippo Turetta, l’inaspettata lettera scritta ai genitori fa infuriare
Filippo Turetta racconta anche del momento dell’arresto, affermando di essersi fatto catturare vicino a un'autostrada in Germania.
Si è tornato a parlare del caso Cecchettin, principalmente per il via al processo per Filippo Turetta, colpevole dell’omicidio della giovane Giulia. Oggi è anche il giorno di pubblicazione della lettera che racchiude la sua versione dei fatti e che è indirizzata ai suoi genitori.
Filippo Turetta è stato arrestato dopo una breve fuga in Germania per l’omicidio della ex fidanzata Giulia Cecchettin. Il brutale assassinio è avvenuto l’11 novembre 2023, poco meno di un anno fa.
A distanza di tutto questo tempo, il giovane in carcere ha scritto un testo che trasuda vergogna e orrore per quanto compiuto. Nel testo, infatti, non si menziona mai il nome di Giulia. Recita uno stralcio della lettera del giovane pubblicata integralmente sul ‘Corriere della Sera’:
Non sono una persona cattiva, ma non merito perdono. Ho anche tentato il suicidio, ma senza successo. […] Non avrei mai pensato che tutto ciò sarebbe diventato così noto.
Il 23 settembre, ieri, è iniziato il processo lampo contro il 22enne reoconfesso. La scelta del rito immediato dovrebbe portare alla sentenza entro il 3 dicembre. Ecco perché si usa l’espressione “processo lampo” giornalisticamente in casi come questi. La difesa ha scelto di evitare un processo mediatico, mantenendo un basso profilo. Infatti, si è anche evitato di far presentar Filippo Turetta in aula già alla prima sessione in tribunale.
Filippo Turetta racconta nella lettera il momento dell’arresto, affermando di essersi fatto catturare vicino a un’autostrada in Germania. Per lui, quelli, sarebbero stati momenti di resa dopo “tentativi falliti di suicidarsi”. Nel testo appare tutta la paura e lo sconforto di un ragazzo in carcere, un assassino che teme il giudizio delle autorità e, chissà, forse del mondo intero, ai suoi occhi.
Ho generato tanto odio e rabbia, e li merito… ma è tutto terribile. […] Trascorrerò gran parte della mia vita in una piccola cella, solo. Le migliori fasi della vita normale delle persone mi passeranno accanto, mentre io vedrò cadere i miei capelli in carcere. […] Non potrò finire gli studi o conoscere nuove persone. I miei amici mi dimenticheranno per sempre.
Dalla Germania, dove si trova detenuto, il 22enne si scusa per quanto accaduto. Filippo Turetta dichiara infatti: “Non volevo che succedesse”. Il rimorso è evidente, anche se è difficile leggere certe parole specie dopo le decine di coltellate date alla giovane Giulia Cecchettin. Il giovane parla di perdono e, quindi, anche ai genitori:
Vorrei solo poter tornare indietro. Non esiste perdono per quello che ho fatto, e non lo voglio. Ho rovinato la vita di troppe persone senza riflettere. […] Spero che nessuno vi giudichi male per quello che ho fatto. Capirei se decideste di dimenticarmi e rinnegarmi come figlio. Vi ho causato troppo dolore.
Il processo si è chiuso in sei ore senza la presenza di Turetta, con il padre della vittima, Gino Cecchettin, che ha espresso fiducia nel sistema giudiziario. Filippo Turetta sarà presente in aula tra il 25 e il 28 ottobre per rispondere ai giudici, mentre la discussione finale è prevista per novembre. L’avvocato di Elena Cecchettin, Nicodemo Gentile, ha annunciato che il padre di Giulia chiederà un risarcimento di un milione di euro.