Omicidio Alice Neri, in corso le indagini su un’altra macchina che la seguiva
Omicidio Alice Neri, possibile svolta sul caso: trovato un filmato in cui si vede la sua auto seguita da un'altra vettura
Un nuovo importante aggiornamento è quello emerso in queste ultime ore sul delitto di Alice Neri, la giovane madre trovata nel bagagliaio della sua auto, avvolta dalle fiamme. Gli agenti stanno cercando di capire chi era alla guida di un’altra macchina, che seguiva la sua.
Una notizia davvero sorprendente, che potrebbe portare ad una svolta nelle indagini e quindi potrebbe portare anche alla scoperta di un complice.
Il principale sospettato di questo delitto è un uomo tunisino di 29 anni, chiamato Mohamed Gaaloul. Quest’ultimo si trova nella casa circondariale di Modena, dallo scorso 4 gennaio.
In realtà pochi giorni dopo la vicenda, insieme alla moglie, era riuscito a fuggire e a nascondersi al confine tra Francia e Svizzera. Gli agenti sono riusciti ad arrestarlo solo poco tempo dopo averlo scoperto.
Lui però, insieme al suo legale, ci ha tenuto a specificare che non era andato in Francia per scappare, ma che era andato lì per fare un lavoro come imbianchino. Inoltre, davanti al Gip, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Nella puntata di Quarto Grado, andata in onda nella serata di venerdì 13 gennaio, sono emersi dettagli importati sul caso, che potrebbero portare ad una svolta. La scoperta è venuta fuori proprio dai filmati di video sorveglianza della zona.
La nuova macchina scoperta dagli agenti sul caso di Alice Neri
Gli agenti per ricostruire i giri fatti quella notte, hanno visionato attentamente tutte le telecamere del comune. Infatti è proprio in un filmato delle 5.15 del 18 novembre, che si vede l’auto della donna imboccare via Mazzalupi e dietro di essa, una Alfa Romeo Mito.
Di conseguenza, le forze dell’ordine sono alla ricerca della persona alla guida di questo veicolo, poiché potrebbe essere proprio un complice del sospettato. Il fratello di Alice, sempre alle telecamere della stessa trasmissione, su questo ha detto:
Faccio fatica a credere che una persona sola riesca ad imbastire una messinscena simile in così breve tempo. Ci sono due persone che si avvalgono della facoltà di non rispondere, oltre a Mohamed, c’è anche Marco, il collega. Lui è praticamente scomparso.