Omicidio Alice Scagni: l’audio dell’ultima telefonata di Alberto con il padre
L'ultima chiamata tra Alberto e suo padre, lo stesso giorno dell'omicidio di Alice Scagni: "Sai dov'è tua figlia stasera?"
L’ultima telefonata prima dell’omicidio di Alice Scagni, uccisa a coltellate dal fratello sotto la sua abitazione, lo scorso 1 maggio.
Alberto Scagni ha telefonato ai suoi genitori, dall’altra parte della cornetta c’era il padre. A questo ha chiesto insistentemente i soldi per mangiare e ha preteso di sapere dove fossero, quella sera, Alice e il cognato. Un audio che è stato reso pubblico dal quotidiano La Repubblica.
Il signore, dopo quella chiamata, insieme alla moglie e preoccupato, ha allertato le autorità. Ha spiegato di essere preoccupato per l’incolumità di Alice e per il resto della famiglia. Si è però sentito rispondere di non farla troppo tragica e che non c’erano volanti disponibili da mandare sotto le loro abitazioni.
Se tra cinque minuti non ho i soldi sul conto, lo sai stasera dove sono Gianluca e tua figlia?
Quello stesso giorno, Alberto Scagni si è presentato sotto casa di sua sorella e l’ha massacrata con un coltello. Un’arma che aveva già mostrato sui social, con la pubblicazione di alcuni selfie.
Oggi i genitori, assistiti dal loro legale, puntano il dito contro le autorità e contro lo Stato italiano, accusandoli di non aver fatto nulla per impedire la tragedia. Più volte, madre e padre avevano chiesto aiuto per il comportamento del figlio. Si erano rivolti anche al servizio di igiene mentale, riuscendo ad ottenere un appuntamento dopo diverso tempo. L’assassino avrebbe dovuto sottoporsi ad una visita il giorno successivo all’omicidio, il 2 maggio.
Ecco le parole dell’avvocato Fabio Anselmo, che oggi assiste i genitori di Alice Scagni:
La Procura ci impedisce di entrare nel procedimento sulle omissioni. Mi chiedo: è possibile che si premuri di dire ai giornalisti che esiste un’indagine su quanto non è stato fatto prima dell’omicidio, ma che poi di fatto usi ogni mezzo per tenere fuori dagli accertamenti i genitori della vittima?
Il post della madre di Alice Scagni
Il giorno del compleanno del figlio omicida Alberto Scagni, la madre ha pubblicato un post sul suo profilo social, continuando a puntare il dito contro le numerose omissioni:
42 anni fa, giusto a quest’ora, ero mamma entusiasta e orgogliosa di Alberto. Poi non ci è toccata in sorte la vita facile e felice a cui ho fantasticato tutta la notte il 25 agosto 1980. Ma non meritavamo di essere abbandonati a un destino distruttivo, non meritavamo che nessuno volesse ascoltare e dare aiuto al grido di rabbiosa disperazione di questa telefonata che nessuno si è fatto carico di ascoltare il 1 Maggio. Eppure abbiamo implorato al 112. Fate ascoltare il nostro grido, o vi vergognate?