Omicidio Ana Cristina Correia, arrivata la verità dall’autopsia: si è difesa fino alla fine
Omicidio di Ana Cristina Correia, la verità venuta fuori dopo che il medico legale ha eseguito l'autopsia
Nella giornata di ieri, il medico legale ha eseguito appunto l’autopsia sul corpo di Ana Cristina Correia, la giovane mamma 38enne che ha perso la vita per mano di suo marito. Da questo esame purtroppo è emersa una triste realtà.
Gli inquirenti inoltre, nella stessa giornata hanno fatto un nuovo sopralluogo nell’abitazione della famiglia, per ricostruire con esattezza ciò che è successo. Questo è stato possibile anche grazie ai racconti dei figli, che hanno assistito inermi al delitto della loro mamma.
La donna che aveva solamente 38 anni ha perso la vita nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 settembre, nella sua abitazione che si trova nella provincia di Pesaro. Dopo 14 lunghi anni di violenze da parte dell’uomo, ha scelto di separarsi. Lo stesso marito chiamato Ezio Di Levranto, il lunedì precedente, si era recato in caserma, per accusare la moglie dell’abbandono del tetto coniugale.
Tuttavia, gli agenti hanno subito capito che la situazione non era molto semplice, però la verità è emersa solo dai racconti della 38enne. Quest’ultima alle forze dell’ordine ha raccontato di ciò che ha subito per anni. Di conseguenza per lei è subito scattato il codice rosso, con l’allontanamento da casa, ma quella notte nessuno sa il motivo, è tornata forse per i suoi figli.
La verità sull’autopsia eseguita sul corpo di Ana Cristina Correia
Nella giornata di ieri, il medico legale incaricato dalla Procura ha eseguito l’autopsia. Da questo esame purtroppo è emersa una triste verità. La 38enne prima di perdere la vita, ha cercato di difendersi in tutti i modi, infatti hanno trovato dei tagli che sembrano essere compatibili con i suoi tentativi di difesa.
Inoltre, l’uomo l’ha colpita nella parte dell’addome con diversi fendenti, provocando il suo decesso purtroppo nel giro di pochissimo tempo. I sanitari intervenuti l’hanno elitrasportata d’urgenza al nosocomio, ma poco dopo non hanno avuto altra scelta che constatare il decesso.
Ora non bisogna far altro che attendere i risultati degli esami tossicologici, per avere un quadro completo della vicenda. Molto probabilmente il pm che si sta occupando deciderà anche di dare il nulla osta per la salma alla famiglia, in modo tale da poter celebrare il suo funerale.