Omicidio Carol Maltesi: chiesta una perizia psichiatrica per Davide Fontana
A breve avrà inizio il processo per l'omicidio di Carol Maltesi, uccisa da Davide Fontana. La difesa chiede una perizia psichiatrica
A breve avrà inizio il processo per il caso di Carol Maltesi, la giovane mamma morta per mano di Davide Fontana. Una vicenda che ha sconvolto l’intera Italia.
È di poche ore fa la notizia che la difesa ha deposto una consulenza tecnica, attraverso la quale i legali hanno evidenziato “tratti patologici di tipo ossessivo, narcisistico e dipendente che possono indicare un disturbo di personalità”.
L’obiettivo è quello di richiedere al giudice una perizia psichiatrica, per stabilire se, al momento del delitto, Davide Fontana era in grado di intendere e di volere.
I legali della parte civile si sono opposti, ma sarà la Corte D’Assise a decidere se accogliere o rifiutare la richiesta della difesa.
Gli avvocati di Fontana avevano anche chiesto il rito abbreviato per il loro assistito, che è stato rigettato. Si procederà con rito immediato.
Il ritrovamento di Carol Maltesi
La vicenda di Carol Maltesi ha sconvolto l’intero paese e risale allo scorso gennaio. Conosciuta con il nome d’arte Charlotte D’Angie, la giovane mamma aveva conosciuto Davide Fontana. Un amico con il quale girava filmini hard, ma che si era invaghito di lei.
Un giorno, la donna ha ricevuto la chiamata dal suo ex compagno e padre del suo bambino. Gli ha confessato, davanti a Fontana, del suo desiderio di trasferirsi e tornare a stare vicino al figlio. Quelle parole però, hanno fatto scattare qualcosa nella mente di Davide.
Al termine della chiamata, l’uomo si è accanito contro Carol Maltesi, con un martello. Le ha tagliato la gola e poi ha fatto a pezzi il suo corpo. Per mesi, ha conservati i suoi resti, ha cercato di eliminare i tatuaggi e di disfarsi del corpo, senza riuscirci. Ha usato la sua carta di credito e risposto, con il suo cellulare, ai messaggi, fingendosi lei.
Alla fine, Davide Fontana si è disfatto dei resti, chiusi in dei sacchi neri, in un dirupo a Borno. Poco dopo un passante, alla vista di quei sacchi neri, ha deciso di controllare il contenuto. Una macabra scoperta che ben presto ha portato gli inquirenti a puntare il dito contro Fontana.