Omicidio Daniele De Santis: ascoltati tutti gli ‘Andrea’ amici della coppia
Continuano le indagini sul'omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta: i toccanti funerali
Nella giornata di sabato 26 settembre, si sono svolti i funerali delle due vittime dell’omicidio di Lecce, Daniele De Santis e la sua fidanzata, Eleonora Manta. Commozione generale tra i presenti e momenti molto toccanti. Tutti i giovani arbitri della sezione di Lecce, hanno portato il loro fischietto e, alla fine della cerimonia, hanno emesso un triplice fischio, in segno di saluto al loro ex collega.
Nel frattempo continuano le indagini, tese a trovare il colpevole di questo efferato quanto inspiegabile gesto di follia. Colui che, lunedì scorso, si era presentato in quella che era la nuova casa della coppia e, dopo una violenta lite, li aveva trucidati con numerosissime coltellate.
Le autopsie hanno confermato che i decessi sono avvenuti per le numerose pugnalate che l’assassino ha inferto ai due. 35 quelle ricevute da Eleonora Manta, circa la metà quelle che hanno ucciso Daniele.
I testimoni ascoltati, perlopiù i vicini di casa residenti nello stesso condominio di Via Montello, hanno quasi tutti raccontato la stessa versione. Un uomo vestito completamente di nero, si è introdotto nella palazzina e, evidentemente conoscente della coppia, è riuscito a farsi aprire la porta.
Da lì è subito scoppiato un furioso litigio, terminato con il duplice omicidio. Uno dei testimoni ha affermato in maniera abbastanza convinta di aver sentito Eleonora urlare un nome ben preciso. Nome seguito da una richiesta di pietà: “Andrea, fermati, no!”
Si cerca tra gli amici di Daniele De Santis ed Eleonora
A seguito di queste dichiarazione di un testimone, la ricerca si è incentrata tra tutti coloro che sì, conoscono la coppia, ma anche che portano il nome di Andrea.
Per questo motivo sono stati sequestrati sia i computer dei due, sia i loro cellulari.
I Carabinieri di Lecce, in questi giorni hanno ascoltato praticamente tutti gli amici sui social che daniele ed Eleonora avevano e che si chiamano ‘Andrea’.
Nel frattempo continuano ad essere esaminate le altre prove, come ad esempio le immagini delle telecamere e quel biglietto insanguinato trovato nel cortile.
Proprio quel foglietto, strappato e gettato via dall’assassino, è stato ricostruito dagli investigatori ed ha fatto emergere un dato importante. Infatti, su di lui era segnato un percorso che il killer stesso doveva percorrere per fuggire, dopo aver compiuto il gesto, per evitare strade primarie e, soprattutto, per evitare che le telecamere lo riprendessero.
Seguiranno aggiornamenti.