Omicidio di Giulia Tramontano: dall’autopsia è emerso che ha provato a difendersi, aveva ferite lievi sulle braccia

Omicidio di Giulia Tramontano, sulle braccia della donna trovate delle ferite lievi che erano compatibili con un tentativo di difesa

Tra pochi giorni saranno chiuse tutte le indagini per il delitto di Giulia Tramontano, la 29enne incinta che ha perso la vita per mano del suo fidanzato, Alessandro Impagnatiello. Quest’ultimo in realtà aveva in mente un piano ben preciso, già da diversi mesi.

ricerche giulia

Il barman 30enne ha messo fine alla vita della compagna incinta la sera dello scorso 27 maggio, con ben 37 fendenti. Inoltre, nei mesi precedenti, ha anche provato ad avvelenarla.

L’uomo già da dicembre stava cercando di provocare un aborto alla donna. Prima ha usato il veleno per i topi e successivamente, ammoniaca e cloroformio.

Per ordinare quest’ultima sostanza ha usato il nome falso di Andrea Valdi. Non è ancora chiaro se è di fantasia, o se lo ha preso in prestito ad un amico. L’unica cosa certa è che è andato lui a ritirarlo nella sede di Gls.

autopsia giulia

Tuttavia, il suo piano non ha mai funzionato. Giulia più volte ha scritto ad un’amica, che si sentiva stordita ed anche come se fosse drogata. Però non avrebbe mai immaginato che era il compagno a somministrarle quelle sostanze.

I nuovi dettagli emersi dall’autopsia di Giulia Tramontano

Giulia alla fine nella sera del 27 maggio, è deceduta a causa di ben 37 fendenti, che l’ex le ha inferto alle spalle. In un primo momento si pensava che non era riuscita a difendersi.

Tuttavia, il giornale Fanpage.it in queste ultime ore ha riportato una nuova importante notizia. Cioè che la 29enne in realtà aveva delle ferite lievi nella parte delle braccia, che secondo gli inquirenti potrebbero dimostrare un suo tentativo di difesa.

immagine giulia

Impagnatiello aveva preparato un piano ben preciso dopo il delitto. Ha fatto credere a tutti che la compagna era scomparsa e successivamente voleva convincere gli inquirenti che si era tolta la vita.

Pochi giorni dopo però, quando il pm ha deciso di iscriverlo sul registro degli indagati, è emersa la verità. Appena entrati in casa, nonostante lui avesse cercato di pulire per giorni, con il luminol sono state trovate tutte le tracce ematiche a terra. Appena entrato in Caserma è crollato: ha ammesso il delitto ed ha fatto anche ritrovare il corpo.