Omicidio di Lecce: parlano gli abitanti di Casarano, concittadini del killer
Gli abitanti di Casarano scioccati per l'omicidio di Lecce, avvenuto per mano di Antonio De Marco
Originario di Casarano, una piccola cittadina vicino a Lecce, Antonio De Marco è stato arrestato due giorni fa per la sua colpevolezza nel duplice omicidio commesso lunedì scorso a Lecce. Sessanta le coltellate inferte dal 21enne al giovane arbitro Daniele De Santis e alla sua fidanzata, Eleonora Manta. I concittadini del killer, intervistati, hanno parlato del giovane e della sua famiglia.
Una vicenda che ha sconvolto tutti, quella dell’omicidio commesso da Antonio De Marco. Il ragazzo, 21 anni e studente di scienze infermieristiche, aveva vissuto insieme alle due vittime per circa un anno.
Quest’estate, a seguito della voglia dei due fidanzati di vivere da soli, il contratto di affitto di De Marco non è stato rinnovato. Da quel momento, nella mente del giovane di Casarano, è scattata una voglia di vendetta che lo ha portato a premeditare e a commettere un gesto senza alcuna spiegazione logica.
Ha studiato e ha messo in atto un piano che ha portato al brutale assassinio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta.
Dopo una settimana di indagini, intercettazioni e prove raccolte, i carabinieri di Lecce hanno fermato ed arrestato il giovane. Dopo un lungo interrogatorio, è arrivata la confessione da parte di Antonio De Marco, che ha messo così fine alla ricerca dell’assassino.
Casarano, una cittadina sotto shock
Ma chi è questo ragazzo che è stato capace di compiere un gesto simile? Per avere qualche informazione, i media si sono rivolti alla comunità di Casarano, la piccola cittadina dalla quale proviene quel giovane killer.
Una famiglia davvero rispettabile, di lavoratori e con una dignità rara. Questi gli aggettivi più usati da coloro che vivevano a stretto contatto con la famiglia De Marco.
Lui, un ragazzo silenzioso ed introverso, sì, ma che mai aveva dato segni di una così grande instabilità.
Salvatore Tundo, da quattro anni parroco della chiesa di Casarano, pur non conoscendo il ragazzo, conosce bene la sua famiglia che, da sempre frequenta la sua parrocchia. Don Salvatore ha chiesto di rispettare i silenzi di quelle persone.
Infatti, dal giorno dell’arresto di loro figlio, le tapparelle della loro casa sono abbassate e non è arrivata nessuna parola. Evidente è, dunque, lo sgomento anche all’interno del nucleo familiare dell’assassino.