Omicidio di Stefano Cucchi, ridotta la condanna per i Carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro
Ecco cosa hanno deciso i giudici della Cassazione
Per l’omicidio di Stefano Cucchi, è stata ridotta la condanna a due Carabinieri coinvolti nella tragica morte del giovane ragazzo. I giudici, infatti, hanno ridotto la pena da 13 a 12 anni di reclusione con l’accusa di omicidio preterintenzionale di Stefano nei confronti di Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro.
La Corte di Cassazione ha anche riaperto l’appello bis per Roberto Mandolini, condannato a 4 anni di reclusione. E per Francesco Tedesco, che invece aveva ricevuto una condanna a 2 anni e mezzo di carcere, sempre in merito all’accusa di falso nel caso della morte di Stefano Cucchi.
La sentenza della quinta sezione della Corte di Cassazione mette di fatto la parola fine alla vicenda, che da 15 anni va avanti in Italia. Una vicenda giudiziaria durata a lungo tra depistaggi e ben 14 gradi di giudizio. Un iter davvero lunghissimo.
La sentenza è stata emessa in tarda serata lunedì 4 marzo 2022, dopo più di 5 ore di Camera di Consiglio, visto che la Corte si è ritirata alle 15.30 dopo l’ultima udienza a carico dei quattro Carabinieri coinvolti nella morte del ragazzo.
Il pg della Cassazione, Tomaso Epidendio, in occasione della sua requisitoria di fronte ai giudici, aveva invece chiesto la conferma delle condanne per i quattro imputati, i Carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, il maresciallo Roberto Mandolini e il Carabiniere Francesco Tedesco.
Omicidio di Stefano Cucchi, ridotta la condanna per i carabinieri coinvolti nel caso
In aula il Pg aveva detto:
Fu una via crucis notturna quella di Stefano Cucchi, portato da una stazione all’altra. E tutte le persone che entrarono in contatto con lui dopo il pestaggio sono rimaste impressionate dalle condizioni del Cucchi. Si tratta di un gran numero di soggetti tra i quali infermieri, personale delle scorte, detenuti, agenti di guardia.
Ilaria Cucchi ha così commentato la notizia:
A questo punto possiamo mettere la parola fine su questa prima parte del processo sull’omicidio di Stefano. Possiamo dire che è stato ucciso di botte, che giustizia è stata fatta nei confronti di coloro che ce l’hanno portato via. Devo ringraziare tante persone. Il mio pensiero in questo momento va ai miei genitori che di tutto questo si sono ammalati e non possono essere con noi. Va ai miei avvocati Fabio Anselmo e Stefano Maccioni. E un grande grazie al dottor Giovanni Musarò che ci ha portato fin qui.