Omicidio Evan Lo Piccolo: il compagno della mamma era capace di intendere
Ecco i risultati della perizia psichiatrrica
Il compagno della mamma del bambino ucciso in modo terribile a soli 2 anni era capace di intendere quando lo ha picchiato fino alla morte. Questo è quello che emerge dalla perizia psichiatrica sull’uomo accusato dell’omicidio di Evan Lo Piccolo, ucciso a botte a soli 2 anni. Una perizia che è una svolta nel caso.
L’uomo accusato della morte del bambino di 2 anni ammazzato di botte il 17 agosto del 2020 a Modica, comune in provincia di Ragusa, in Sicilia, era capace di intendere quando picchiava il figlio della compagna. Come stabilito dalla perizia psichiatrica che la Corte di Assise di Siracusa ha chiesto nello scorso mese di ottobre.
Salvatore Blanco, l’uomo di 31 anni fidanzato con Letizia Spatola, mamma del bambino morto a 2 anni, non avrebbe secondo gli esperti scusanti cliniche. Ha compiuto quel gesto efferato e terrificante consapevole delle sue azioni e anche delle conseguenze che quel gesto avrebbe avuto sulla povera vittima.
Salvatore Blanco è già imputato in Assise per la morte di Evan Lo Piccolo. Mentre la mamma, Letizia Spatola, ha ricevuto un rinvio a giudizio per il procedimento a suo carico e oggi si trova agli arresti domiciliari. FanPage ha pubblicato uno stralcio della perizia psichiatrica in cui si legge che Blanco era in grado di partecipare al crimine.
Per Stefano Lo Piccolo, papà di Evan, la perizia è fondamentale:
Questo è soltanto un primo passo per arrivare ad avere giustizia. Il processo deve ancora iniziare e sarà lungo. Ma spero che chi ha sbagliato paghi fino all’ultimo centesimo il suo conto con la giustizia.
Omicidio di Evan Lo Piccolo, il testo della perizia
Si ritiene Salvatore Blanco, affetto da pregresso disturbo psicotico breve, che da circa 5 anni a oggi si configura in remissione, in grado di partecipare coscientemente al processo.
Questo si legge nello stralcio reso noto.
Dal dicembre 2019 all’agosto 2020, arco temporale in cui si sarebbero verificati i fatti di cui è imputato, si ritiene fosse totalmente capace di intendere e di volere per l’assenza di alterazioni psicopatologiche tali da configurare una infermità psichica rilevante ai fini forensi.