Omicidio Lorena Quaranta: Antonio De Pace condannato all’ergastolo
La Corte D'Assise di Messina ha condannato Antonio De Pace all'ergastolo: nel 2020 ha ucciso la sua compagna Lorena Quaranta
Omicidio Lorena Quaranta, arrivata la sentenza definitiva nei confronti del compagno Antonio De Pace. La Corte D’Assise di Messina ha condannato l’omicida all’ergastolo.
La tragedia risale al 21 marzo del 2020, quando Antonio De Pace ha brutalmente ucciso la sua compagna Lorena Quaranta nella loro villetta di Furci Siculo. Lavorava come infermiere ed era terrorizzato dal Covid. Ha cercato di tagliarsi i polsi, dopo il delitto, forse perché aveva realizzato ciò che aveva appena fatto. Ma l’assassino non è riuscito nel suo intento.
Ha raccontato che la fidanzata aveva battuto la testa, ma ben presto è venuta fuori la triste realtà. Incastrato dalle autorità, Antonio De Pace ha confessato l’omicidio e si è giustificato dicendo che Lorena lo aveva contagiato. Un’altra menzogna ben presto smascherata. La vittima, dopo il tampone, è risultata negativa al Covid. Così come lo stesso omicida.
L’autopsia sul corpo di Lorena Quaranta
La giovane studentessa di medicina, è morta per asfissia. Questo è quanto è stato stabilito dall’autopsia.
Antonio e Lorena si amavano, i familiari li hanno definiti come una coppia che viveva sempre in simbiosi. Nell’ultimo periodo, a causa dell’emergenza sanitaria, De Pace era sconvolto ed aveva paura. Ma mai nessuno avrebbe immaginato che potesse uccidere la sua compagna.
La vittima aveva una ferita sul volto, per questo il medico legale crede che i due abbiano discusso e che la giovane studentessa abbia provato a difendersi. Fu proprio lo stesso Antonio, quel giorno, a chiamare le forze dell’ordine, dopo aver provato ad uccidersi. La perizia psichiatrica ha stabilito la capacità dell’imputato di poter stare in giudizio.
Dopo due anni dalla tragedia, la Corte D’Assise di Messina ha condannato Antonio De Pace all’ergastolo. L’avvocato della famiglia di Lorena ha commentato: “Giustizia è stata fatta”. Si è deciso anche sul pagamento, in favore dei familiari, di una somma di 220 mila euro.