Omicidio Lorena Quaranta, arrivata dopo mesi la conclusione definitiva dell’autopsia
Lorena Quaranta è stata uccisa dal suo compagno Antonio De Pace: il medico legale ha comunicato i definitivi risultati dell'autopsia
Dallo scorso 21 marzo, l’autopsia sul corpo senza vita di Lorena Quaranta, ha raggiunto una conclusione: è morta per asfissia. La 27enne stava studiando per diventare un medico, ma un giorno il suo compagno, un infermiere di nome Antonio De Pace, l’ha uccisa nella loro abitazione a Furci Siculo, in provincia di Messina.
Il ragazzo, dopo essersi tagliato i polsi, probabilmente per cercare di togliersi la vita, ha chiamato i soccorsi. Ha raccontato che Lorena aveva battuto la testa, ma ben presto è venuta fuori la triste verità. Antonio De Pace si è giustificato dichiarando di averla uccisa perché aveva contagiato lui e la sua famiglia.
Una dichiarazione ben presto smentita dai risultati del tampone. Lorena Quaranta non aveva il Coronavirus e nemmeno Antonio. Lavorare nell’ospedale, nel periodo di emergenza sanitaria, per il giovane infermiere era diventato un incubo, aveva paura del Covid e ancora oggi non riesce a trovare una spiegazione al gesto commesso quel giorno.
Nei scorsi mesi si era parlato di un taglio di coltello alla pancia, ma il medico legale Daniele Sapienza, alla conclusione dell’autopsia, ha spiegato che Lorena è morta per asfissia e non aveva alcuna ferita da arma da taglio. Aveva soltanto una ferita sul volto, provocata probabilmente da un oggetto durante la colluttazione con Antonio.
Il racconto di Giuseppe, zio di Lorena Quaranta
L’omicidio di Lorena Quaranta ha scosso l’opinione pubblica. Suo zio, Giuseppe Quaranta, ha raccontato di come Antonio si sia sempre comportato in modo premuroso con sua nipote. Si amavano e vivevano in simbiosi.
L’ultimo periodo era scosso dall’emergenza sanitaria, ma nessuno avrebbe mai nemmeno immaginato che avrebbe potuto fare del male a Lorena.
Antonio De Pace condannato per omicidio aggravato dai futili motivi
Antonio De Pace si trova nel carcere di Gazzi, dove attualmente sta proseguendo gli studi ed è accusato di omicidio aggravato dai futili motivi. Non c’è una spiegazione per l’omicidio commesso. Non c’è un motivo. Lo stesso ragazzo ha ammesso di aver ucciso la sua compagna, ma ancora oggi a distanza di mesi, non sa per quale motivo.
Gli investigatori continuano ad indagare e il pm Roberto Conte ha richiesto un riesame dei cellulari di entrambi, per riuscire ad individuare qualche tensione all’interno della coppia, che quel giorno possa aver scatenato la litigata finita in tragedia.