Omicidio Lorys: Veronica Panarello studia in carcere per diventare operatore sociale e avere una nuova vita
Omicidio Lorys: Veronica Panarello studia per diventare operatore sociale e si prepara ad una nuova vita per quando uscirà dal carcere
L’omicidio del piccolo Lorys Stival è una parte indimenticabile della cronaca italiana. Sua madre, Veronica Panarello, è stata condannata come colpevole della sua morte, a 30 anni di reclusione nel carcere Lorusso e Cutugno di Torino. Le ultime notizie affermerebbero che Veronica sia stata trasferita alla struttura, per poter studiare come operatore sociale.
Il piccolo Lorys Stival è morto nel novembre del 2014, strangolato e poi il suo corpo è stato gettato in un canale e ritrovato da un cacciatore.
Nel corso degli anni Veronica ha tentato di difendersi e di dichiararsi innocente, incolpando suo suocero, Andrea Stival.
La Panarello ha dichiarato di avere avuto una relazione con l’uomo e che il bambino lo aveva scoperto, così Andrea per non farlo parlare, lo aveva strangolato e poi, insieme, si erano sbarazzati del corpo di Lorys.
Parole che però non sono mai state provate e alla fine, la sentenza definitiva ha scagionato Andrea Stival da ogni accusa e riconosciuto Veronica Panarello come l’unica assassina del bambino.
Durante la sentenza, Veronica ha anche minacciato suo suocero, che l’ha denunciata per calunnia. Ecco il video:
Sembrerebbe che adesso la Panarello voglia impegnarsi per costruirsi una vita professionale in autonomia, che potrà vivere quando avrà terminato di scontare la pena. In carcere si starebbe impegnando per seguire gli studi da operatore sociale.
Il piccolo Lorys aveva un fratello maggiore, che vive con papà Davide. Diego ha scoperto la verità su cosa è successo, 2 anni dopo l’omicidio del fratellino, all’età di 5 anni, quando di ritorno da scuola, un giorno, decise di chiedere a suo padre come fosse morto Lorys e chi lo avesse ucciso.
Una domanda a cui Davide non ha voluto rispondere con una bugia. Gli ha detto che forse era stata la sua mamma. Il papà ha raccontato che dopo quelle parole, Diego è rimasto zitto e non ha versato nemmeno una lacrima. È stato seguito dagli psicologi e nel corso degli anni, il suo stato d’animo è cambiato. Papà Davide ha raccontato che prima disegnava figure nere, con un bambino a terra, come se volesse riprodurre l’omicidio, poi ha iniziato a disegnare una nuova famiglia, fatta da suo padre e i sui nonni, con vicino un arcobaleno.