Ore 14: emerse indiscrezioni e nuovi dettagli sul caso della piccola Diana Pifferi
Quando è morta la piccola Diana Pifferi e come? Per la troppa fame, per la troppa sete o per soffocamento dopo aver mangiato il materasso?
Emersi nuovi dettagli su caso della piccola Diana Pifferi, durante l’ultima puntata del programma tv Ore 14, condotto da Milo Infante su Rai 2.
L’inviata della trasmissione, in diretta da Milano, ha spiegato ai telespettatori che verranno effettuati nuovi esami su tutti gli oggetti presenti all’interno dell’abitazione di Alessia Pifferi. Oggetti che circondavano la piccola Diana, come il biberon, il materasso e il pannolino. Questi potrebbero aiutare a stabilire l’esatto momento in cui è morta.
La bambina di 18 mesi è stata lasciata dalla sua mamma, in quella casa da sola, per sei lunghi giorni. Ma quand’è che Diana ha smesso di respirare?
Sono emerse anche indiscrezioni, che sembrerebbe non abbiano trovato ancora conferme ufficiali, sull’autopsia. La piccola potrebbe aver mangiato il materasso e il cuscino per la troppa fame. Nel suo stomaco sarebbero stati trovati frammenti di gomma piuma. Bisogna ora stabilire se sia morta a causa del suo stato di malnutrizione e disidratazione o se, ingerendo quei materiali, sia morta soffocata.
Il Gip, lo scorso venerdì, come spiegato da Ore 14, ha accettato la richiesta dei legali di Alessia Pifferi, per nuovi approfondimenti su ogni altro reperto oggetto di analisi e sequestrato presso quella casa di Milano, scenario di una storia che nessuno dimenticherà mai.
Diana Pifferi, trovata senza vita lo scorso 20 luglio
Diana è stata trovata senza vita, in quel lettino, da sua madre lo scorso 20 luglio. La donna l’ha lasciata per sei giorni, per recarsi a Leffe dal compagno. A questo non aveva detto che la bimba era sola in casa, ma che l’aveva lasciata al mare con sua sorella.
Secondo i legali della Pifferi, la donna non avrebbe ancora realizzato cosa sia davvero accaduto alla figlia, per questo hanno chiesto al gip, per ben due volte, una consulenza neuroscientifica psichiatrica. Richiesta che, entrambe le volte, è stata rifiutata. Secondo il giudice, anche dopo le perizie effettuate dai psicologi del San Vittore, Alessia avrebbe agito in modo consapevole.