Oristano, Chiara Carta prima dell’omicidio ha provato a fuggire e la madre l’ha seguita
Oristano, il delitto di Chiara Carta commesso da sua madre e le scoperte dei Ris dopo il controllo nella casa
Sono in corso tutte le indagini per la triste vicenda avvenuta nella giornata di sabato 18 febbraio, nel comune di Oristano. Purtroppo ad avere la peggio è stata una 13enne, chiamata Chiara Carta. Ha perso la vita per mano di sua madre, che ora è in ospedale.
La donna, Monica Vinci, è ora piantonata e le sue condizioni risultano essere gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita. Gli agenti la tengono sotto stretto controllo ed è accusata del reato di delitto volontario.
Questo episodio ha ancora molti punti oscuri, che potranno essere chiariti solo dalla madre della ragazza. Era separata dal marito da diversi anni, ma l’uomo avvisato dai vicini, è arrivato subito sul posto.
Quelle persone hanno visto la donna agonizzante sull’asfalto ed hanno chiesto l’intervento del papà. È stato proprio l’uomo a trovare la figlia senza vita nel bagno di casa.
La madre l’ha colpita con diversi fendenti e da ciò che è emerso dai riscontri dei Ris, la ragazzina avrebbe provato a fuggire alla furia di sua madre. Chiara, alla fine, ha perso la vita nel bagno.
Monica Vinci diverso tempo fa aveva sofferto di problemi psichici e si era sottoposta alle cure necessarie. Tuttavia, dai racconti delle persone vicine alla famiglia, i rapporti tra madre e figlia non erano buoni, tra loro c’erano spesso dei litigi.
Il decesso di Chiara Carta per mano di sua madre
Per questo motivo, si ipotizza che l’ennesima discussione tra le due, sia sfociata nel delitto. La donna successivamente ha anche provato a togliersi la vita, lanciandosi dal balcone, senza però riuscire nel suo intento. Il sindaco di Oristano, sull’accaduto e in un post sui social, ha scritto:
Sento di parlare a nome dell’intera comunità oristanese esprimendo il cordoglio e le più sincere condoglianze alla famiglia ed agli amici della giovane vittima. Siamo tutti molto colpiti e proviamo tristezza e dolore.
La comunità si stringe attorno alla famiglia della giovane Chiara per offrire sostegno e solidarietà in questo momento difficile. Ci sentiamo particolarmente vicini al padre della vittima, che conosciamo bene, e di cui apprezziamo le doti perché appartiene al corpo della Polizia Municipale.