Padova, mamma narcotizza suo figlio e poi scrive ai parenti le sue intenzioni
PADOVA: ha drogato suo figlio di 5 anni e mentre lo portava in giro, privo di sensi, sui sedili posteriori, ha chiamato i suoi parenti, dicendo che lo avrebbe ucciso e poi si sarebbe uccisa lei.
La vicenda è accaduta a Padova, dove una madre di un bambino di soli cinque anni, è stata arrestata con l’accusa di tentato omicidio. La donna ha drogato suo figlio, con l’intento di ucciderlo e poi togliersi la vita. L’allarme sarebbe arrivato ai carabinieri, lunedì sera, da alcuni parenti, a cui la madre avrebbe inviato dei messaggi audio, dicendo loro, le sue intenzioni.
Per fortuna, gli agenti sono riusciti a rintracciare la macchina ed hanno bloccato la donna martedì mattina, nei pressi della stazione di Padova. Secondo quanto riportato, era in stato psicofisico alterato e il bambino, era drogato ed addormentato, avvolto in una coperta, sui sedili posteriori della vettura.
E’ stato subito portato al pronto soccorso, dove gli esami hanno rivelato la presenza di benzodiazepine (uno psicofarmaco), in quantità eccessive. Si sospetta infatti un’intossicazione da questa sostanza. La donna è stata portata in una struttura psichiatrica, dove il suo stato di salute mentale, verrà valutato. Il piccolo, fortunatamente, sta bene. E’ ricoverato nel reparto di pediatria, ma non è in pericolo di vita.
La donna è risultata avere già precedenti penali. La notizia è stata resa pubblica ai giornali soltanto oggi.
Probabilmente, se la madre, nel suo stato di alterazione, non avesse mandato dei messaggi ai suoi parenti, illustrando loro le sue intenzioni, sarebbe riuscita nel suo piano e adesso ci sarebbe solo una tragedia da raccontare.
Le indagini sono ancora in corso e dopo gli esiti della perizia psichiatrica, ci saranno ulteriori aggiornamenti, riguardo la condanna definitiva per la donna.
Non è l’unico recente episodio, in questi giorni non si parla d’altro che del piccolo Gabriel, il bambino strangolato dalla sua mamma, a Piedimonte San Germano.
Donatella, questo il suo nome, è attualmente in carcere, insieme al padre del bambino, accusato di essere presente al momento dell’omicidio e di non aver fatto nulla.