Palermo, bambino di 2 anni in ospedale per aver ingerito droga
Dramma a Palermo, bambino di 2 anni in ospedale per aver ingerito dei cannabinoidi: i genitori si dicono estranei a questa sostanza
Un nuovo episodio di intossicazione è quello avvenuto nella città di Palermo, zona già conosciuta per eventi simili. Il bambino di soli 2 anni è arrivato in ospedale accompagnato dai suoi genitori, che si sono detti estranei a ciò che è accaduto.
La vicenda ovviamente ora è in mano alla Procura dei Minori, che sta facendo tutti gli accertamenti del caso. Vogliono capire se la madre ed il padre tengono quelle sostanza all’interno della loro abitazione.
Stando alle informazioni rese note da alcuni media locali, i fatti sono avvenuti nei giorni scorsi. Precisamente all’ospedale Di Cristina, che si trova nella città di Palermo, già conosciuto per eventi simili.
Il piccolo accompagnato in nosocomio dai suoi genitori, è arrivato in condizioni molto gravi. I medici per questo, prima lo hanno sottoposto alle cure del caso e poi a tutte le analisi di routine.
Però è proprio dopo aver avuto l’esito di questi esami, che hanno fatto la triste scoperta. Purtroppo è risultato positivo ai cannabinoidi, una sostanza stupefacente che potrebbe aver ingerito.
Per fortuna ora il bimbo risulta essere fuori pericolo, ma vista la gravità dell’accaduto i dottori hanno deciso di allertare la Procura dei Minori. Gli inquirenti per questo hanno avviato tutte le indagini del caso.
Le indagini per la vicenda del bambino di 2 anni ricoverato in ospedale
La pm Claudia Caramanna ha interrogato entrambi i genitori, che però si sono detti estranei a questa sostanza. Non sanno come il loro piccolo possa averla ingerita. La dottoressa Desirèe Farinella su questo episodio ha dichiarato:
Questo è il secondo caso in pochi giorni. Al momento il bambino è ricoverato. Bisogna sottolineare di nuovo la pericolosità dell’assunzione di queste sostanze.
L’uso o la manipolazione domestica delle cosiddette droghe leggere ha dei rischi molto seri anche sulla salute dei bambini. Bisogna mantenere alto il livello di informazione su questo fenomeno, in stretta collaborazione anche con la Procura a tutela dei bambini.