Palermo, Ibrahim Gaye, si è spento; era scappato dal Gambia per diventare calciatore
Palermo, Ibrahim Gaye si è spento; era scappato dal Gambia e sognava di diventare un Cristiano Ronaldo ma ha perso la sua battaglia contro la leucemia
Ibrahim Gaye si è spento e ha lasciato tanto dolore dietro di se. In tanti lo hanno voluto salutare con un pensiero o con una foto. Tra questi anche Laura Pausini che gli ha dedicato una story sul suo profilo Instagram. Il ragazzo era arrivato su un barcone dal Gambia e sognava di diventare un calciatore famoso come Cristiano Ronaldo. Ha chiuso gli occhi per l’ultima volta nel reparto di Ematologia dell’ospedale Civico di Palermo alle 7 di sera del 28 febbraio 2020. Ecco la sua storia.
Ibrahim Gaye era arrivato in Italia quando era solo un bambino, scappando dalla guerra in Gambia. Aveva attraversato il deserto ed era stato preso e fatto prigioniero. Poi ha attraversato il Mar Mediterraneo a bordo di un barcone perché voleva arrivare in Italia e diventare un calciatore famoso, un attaccante di successo come Cristiano Ronaldo. Voleva guadagnare bene e aiutare la sua famiglia. Era un grande fan di Laura Pausini e teneva sempre con se una sua foto.
I ragazzo “guerriero” dal Gambia si è dovuto arrendere al suo triste destino. Era malato di leucemia e si è spento alle 19:00 del 28 febbraio 2020 nel reparto di Ematologia dell’ospedale Civico di Palermo. La sua salute era peggiorata molto e lui aveva capito che stavolta non avrebbe potuto vincere questa ultima battaglia. Due giorni fa aveva detto sereno: “È finita”.
Il quotidiano Repubblica lo aveva intervistato e lui aveva raccontato la sua vita, parlando dei suoi sogli e dei suoi desideri:
“La paura in certi momenti non esiste… esistono la vita e la morte”.
Quando Repubblica ha pubblicato la sua storia lui l’ha mandata felice a tutti i suoi amici:
“Nel mondo c’è tanta gente buona. Ora tutti sanno chi è Ibrahim…”.
Poi, la sua storia è arrivata alle orecchie di Laura Pausini, la sua cantante preferita che aveva deciso di chiamarlo. Lui si era inginocchiato e aveva iniziato a piangere. Poi lei gli aveva parlato nel suo dialetto: poche parole che le aveva insegnato la tata della figlia, anche lei originaria dal Gambia e lui era rimasto molto sorpreso.
Laura Pausini gli aveva promesso si cantare insieme a lui. Non è riuscita a mantenere la sua promessa ma gli ha dedicato un commosso pensiero sul suo profilo Instagram:
“Solo pochi giorni fa ci siamo ripromessi di cantare insieme presto. Oggi Ibra è volato in cielo… ma non ci sono dubbi che penserò a lui nel mio prossimo concerto”.
Ibrahim Gaye era stato ricoverato nel reparto di Ematologia dell’ospedale Civico di Palermo a metà gennaio. Era la settima volta che tornava in ospedale. Tutti lo amavano e lo sostenevano. Aveva un rapporto di amicizia speciale con Giusi Fata, un’infermiera che gli è rimasto accanto fino alla fine e che lui ha salutato la sera prima di spegnersi. Ecco cosa ha detto Giusi Fata di lui:
“Un ragazzo d’oro che si faceva voler bene. Innamorato della vita”.
Tutti hanno voluto salutarlo. Elenchiamo qui “il dottor Giovanni Cardinale, le dottoresse Francesca Bondì, Carmen Tomaselli, Stefania Vasta, Sonia Cirrincione e Anxur Merenda”.
Un addio commosso è arrivato anche da sua “sorella” Federica Giammancheri, una specializzanda che ha ricevuto da lui la foto di Laura Pausini e il suo quaderno con alcune ricette del suo paese, il Gambia che lei avrebbe dovuto prepararli una volta uscito dall’ospedale.
Oltre ai medici, lo hanno voluto salutare anche i suoi professori della scuola in ospedale: Carmela Tilotta, Melina Mele, Pietro Barresi, l’imam della moschea bengalese e l’imam Francesco Macaluso che hanno recitato per lui la preghiera del defunto, la “salat al janazza”.
R.I.P. Ibrahim