Papa Francesco: “Vanno in chiesa ma poi odiano: è uno scandalo”
Le parole del Pontefice all'udienza generale.
Papa Francesco è noto per la sua qualità di dire pane al pane e vino al vino. Con schiettezza, il Pontefice evita spesso di essere diplomatico e se c’è da dare una lezione, lo fa senza mezzi termini, come quanto accaduto all’udienza generale.
Bergoglio ha, infatti, affermato: “Quante volte noi vediamo lo scandalo di quelle persone che vanno in chiesa, stanno tutta la giornata lì, vanno tutti i giorni, e poi vivono odiando gli altri o parlando male della gente. Questo è uno scandalo! Vivono come atei”, sottolineando che “se vai in chiesa devi vivere come figlio e dare buona testimonianza, non una controtestimonianza”.
Papa Francesco ha ricordato che Gesù, nell’insegnare la preghiera del Padre Nostro, sottolinea che “lo fa prendendo le distanze da due gruppi del suo tempo. Anzitutto gli ipocriti: ‘Non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente'”.
Inoltre, il Pontefice argentino ha affermato che “C’è gente che è capace di tessere preghiere atee, senza Dio: lo fanno per essere ammirati dagli uomini. La preghiera cristiana, invece, non ha altro testimone credibile che la propria coscienza, dove si intreccia intensissimo un continuo dialogo con il Padre: ‘Quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto'”.
Infine, Papa Francesco ha ricordato che “Gesù prende le distanze anche dalla preghiera dei pagani dicendo ‘Non sprecate parole: essi credono di venire ascoltati a forza di parole’. Qui forse Gesù allude a quella captatio benevolentiae che era la necessaria premessa di tante preghiere antiche: la divinità doveva essere in qualche modo ammansita da una lunga serie di lodi. Tu invece, dice Gesù, quando preghi rivolgiti a Dio come un figlio a suo padre, il quale sa di quali cose ha bisogno prima ancora che gliele chieda. Potrebbe essere anche una preghiera silenziosa, il ‘Padre nostro’: basta in fondo mettersi sotto lo sguardo di Dio, ricordarsi del suo amore di Padre, e questo è sufficiente per essere esauditi”.