“Per lei sarebbe stato un giorno importante, doveva andare..” Strage di Nuoro, cosa doveva fare Martina Gleboni quella mattina
Nelle ore successive al momento in cui ha avuto luogo l'orrore di Nuoro, la giovane donna sarebbe dovuta andare a un concorso.
La strage avvenuta a Nuoro rivela ogni giorno un dettaglio ogni giorno più triste e amaro. Ciò che è accaduto ha scioccato un’intera comunità e sconvolto un’intera nazione che ne parla da giorni. Martina, la figlia di Roberto Gleboni, l’assassino che avrebbe ucciso quattro persone prima di porre fine alla sua stessa vita, avrebbe dovuto partecipare a un concorso quella mattina.
Nelle ore successive al momento in cui ha avuto luogo l’orrore, la giovane donna che viveva in casa Gleboni avrebbe dovuto recarsi a sostenere un colloquio per un concorso comunale. Il massacro compiuto dal padre, però, gli ha strappato via anche questo. La giovane, laureata in Scienze dei Servizi Giuridici due anni fa, aveva in programma di sostenere una selezione per funzionari amministrativi, a quanto riportato da ‘La Nuova Sardegna’.
Il concorso, per lei, purtroppo, non è mai arrivato. Martina Gleboni stava inseguendo il sogno di completare anche la laurea in Giurisprudenza, essendo iscritta al corso magistrale. Questi suoi sogni, tragicamente, si sono infranti per sempre e per mano del padre.
Gli inquirenti stanno lavorando per cercare di comprendere le ragioni che hanno scatenato la furia omicida di Roberto Gleboni. Il figlio 14enne, unico sopravvissuto alla strage familiare avvenuta mercoledì a Nuoro, verrà ascoltato nelle prossime ore. Il ragazzo, ricoverato all’ospedale ‘San Francesco’ di Nuoro dopo un intervento per rimuovere delle schegge dalla mandibola, sarà sentito con l’ausilio di uno psicologo e sotto la tutela dell’avvocato Antonio Cualbu.
Il ragazzo, d’altronde, è l’unico testimone diretto delle dinamiche interne in quella famiglia apparentemente normale, per alcuni “perfetta”. L’evento drammatico in quel di Nuoro, ad oggi, è ancora senza spiegazione. Le testimonianze raccolte finora sono contrastanti, alcuni parlando di conflitti evidenti, altri menzionano una crisi, i vicini parlano di un uomo gentile, altri vicini di reazioni eccessive a piccole discussioni.
Si stanno analizzando i dispositivi elettronici, tra cui computer e telefoni, in cerca di ulteriori indizi. Si scava tra le cartelle cliniche, per comprendere se c’erano elementi che avevano turbato la quiete di questa pacifica famiglia di Nuoro. Nel frattempo, la città è ancora sconvolta da quanto accaduto in via Ichnusa. Per sabato sera è prevista una fiaccolata organizzata dal Comune per lanciare un messaggio contro la violenza.