Perché i genitori di Saman Abbas sono stati condannati all’ergastolo mentre lo zio Danish a 14 anni di reclusione?
Perché lo zio di Saman Abbas non è stato condannato all'ergastolo, mentre Shabbar e Nazia si? L'uomo ha collaborato con le forze dell'ordine
La sentenza emessa sul caso di Saman Abbas dalla Corte d’Assise di Reggio Emilia sta facendo molto discutere. Perché i genitori della 18enne pakistana scomparsa a Novellara sono stati condannati all’ergastolo? E perché lo zio, considerato l’esecutore materiale del delitto, è stato condannato a 14 anni di reclusione?
I due cugini, catturati e arrestati dopo una fuga, sono invece stati assolti e liberati.
È stato l’avvocato penalista Daniele Bocciolini a spiegare le motivazioni della sentenza a Fanpage.it. Lo zio Danish dovrà scontare una pena di 14 anni poiché tutte le aggravanti nei suoi confronti sono cadute ed è stata accolta la richiesta della difesa sul rito abbreviato e quindi sullo sconto della pena. Riconosciute le attenuanti generiche allo zio di Saman Abbas, per via della sua collaborazione con gli inquirenti. Danish ha infatti permesso alle autorità di ritrovare il corpo della nipote dopo un anno e mezzo, indicando il luogo di sepoltura.
Partendo da una pena di 28 anni, la Corte ha ridotto di un terzo per il riconoscimento delle attenuanti generiche, arrivando a 21 anni. E poi ha ridotto ulteriormente di un terzo a 14 anni per la scelta del rito.
I genitori di Saman Abbas condannati all’ergastolo
I genitori sono stati invece condannati all’ergastolo. Una pena che il padre Shabbar non ha accolto con gioia, come ha sottolineato il suo legale. Quest’ultimo deve ancora capire le motivazioni della sentenza. Prima del termine dell’udienza, l’uomo ha rilasciato dichiarazioni spontanee per più di un’ora. Shabbar continua a dichiararsi innocente. La madre Nazia, invece, è ancora latitante. Nessuno sa dove si trovi la donna.
Infine, la Corte non ha accolto la richiesta di risarcimento nei confronti del fratello minore di Saman Abbas e del fidanzato, entrambi parti civili nel processo. Gli unici risarcimenti decisi sono stati quelli per le associazioni contro la violenza delle donne, le associazioni islamiche, il comune di Novellara e all’Unione dei Comuni della Bassa Reggiana.