“Perché l’ho fatto” Strage a Monreale, Salvatore Calvaruso in lacrime: cosa ha detto agli inquirenti

Un 19enne, Salvatore Calvaruso, confessa l'omicidio di due ventenni a Monreale, ma successivamente sceglie di rimanere in silenzio, complicando la sua posizione legale.

Un tragico evento ha segnato la notte di sabato a Monreale, un comune in provincia di Palermo, dove un giovane ha aperto il fuoco in mezzo alla folla, causando la morte di due ventenni e ferendo gravemente altre tre persone. Le conseguenze di questo gesto sconsiderato hanno scosso la comunità locale, portando a interrogativi sulla sicurezza e sull’uso della violenza tra i giovani. Il presunto autore di questa sparatoria, un diciannovenne di nome Salvatore Calvaruso, ha confessato poco dopo l’incidente, affermando di aver agito per difesa personale. Tuttavia, la sua ammissione è stata breve e ha sollevato dubbi sulla veridicità delle sue dichiarazioni.

La dinamica della sparatoria a Monreale

La sparatoria è avvenuta in una zona affollata di Monreale, dove, secondo le testimonianze, il giovane ha estratto una pistola e ha cominciato a sparare contro un gruppo di persone. Due ventenni, identificati come Andrea Miceli e Salvo Turdo, hanno perso la vita sul colpo, mentre un terzo giovane, Massimo Pirozzo, è deceduto successivamente in ospedale a causa delle ferite riportate. Altre tre persone sono rimaste gravemente ferite nell’incidente, suscitando un immediato intervento delle forze dell’ordine e dei servizi sanitari. La scena del crimine è stata descritta come chaotica, con molti testimoni sotto shock e in cerca di spiegazioni su come un evento così tragico possa aver avuto luogo in un contesto pubblico e apparentemente innocuo.

Le dichiarazioni di Salvatore Calvaruso

Salvatore Calvaruso è stato arrestato poco dopo l’incidente e portato davanti al pubblico ministero. Qui, ha inizialmente confessato di aver sparato, giustificando il suo gesto come una reazione per difendersi. Tuttavia, le sue dichiarazioni sono state di breve durata e, a seguito di un colloquio con il suo legale d’ufficio, ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, mantenendo il silenzio durante il successivo interrogatorio. Questa scelta potrebbe complicare il caso, poiché le sue ammissioni iniziali potrebbero risultare inutilizzabili in sede processuale. Gli inquirenti stanno ora raccogliendo ulteriori prove e testimonianze per ricostruire con precisione i fatti e determinare le responsabilità.

Le reazioni della comunità e delle autorità

La sparatoria ha suscitato un forte sentimento di indignazione e paura tra i residenti di Monreale. Molti cittadini si sono detti scossi dall’accaduto, chiedendo maggiore sicurezza e misure preventive per evitare che simili episodi possano ripetersi in futuro. Le autorità locali hanno espresso la loro vicinanza alle famiglie delle vittime e hanno promesso un impegno serrato per garantire la sicurezza pubblica. La comunità ha organizzato eventi commemorativi per onorare la memoria dei giovani deceduti, sottolineando l’importanza di unire le forze per prevenire la violenza giovanile e promuovere un ambiente più sicuro per tutti.