Perugia, il bambino di due anni morto in supermercato si chiamava Alex. Fermata la madre
Donna entra in un supermercato Lidl in provincia di Perugia: aveva tra le braccia il corpo senza vita del suo bambino di due anni
Una tragedia sconcertante che arriva da Po’ Bandino, una Frazione di Città della Pieve, a Perugia. Un bambino di due anni è morto per cause ancore da chiarire dalle forze dell’ordine.
Una donna di 44 anni di nazionalità ungherese è entrata in un supermercato del posto, con suo figlio Alex tra le braccia. Poi ha adagiato il suo corpo senza vita sul nastro trasportatore della cassa come se volesse implorare aiuto. Il piccolo era già senza vita ed era ricoperto di sangue. Presentava ferite da arma da taglio al collo e al torace. La madre non è riuscita nemmeno a dire cosa fosse accaduto. Era sotto shock e in uno stato confusionale.
I presenti hanno immediatamente lanciato l’allarme ai soccorritori del 118 e alle forze dell’ordine. Purtroppo gli operatori sanitari non hanno potuto fare nulla per salvare la vita di quel bambino di due anni. Era già morto.
Gli agenti delle forze dell’ordine hanno subito aperto un fascicolo d’indagine e finora hanno scoperto che la donna risulta domiciliata all’interno di una casa famiglia. Sembrerebbe che abbia dato versioni contrastanti su quanto accaduto.
Poco distante dal supermercato Lidl, dove si è verificato il drammatico episodio, gli inquirenti hanno trovato un passeggino sporco di sangue, lasciato all’interno di un casolare.
Sarà solo l’autopsia a constatare la reale causa della morte del piccolo e a stabilire se fosse già senza vita quando la sua mamma è entrata nel supermercato.
La donna è attualmente la principale indagata. Secondo quanto diffuso nelle ultime ore, sembrerebbe che abbia raccontato dettagli contrastanti e nessuna verità su cosa sia davvero accaduto al suo bambino di due anni.
I Carabinieri credono che l’omicidio si sia consumato in un edificio abbandonato poco distante dal supermercato, ma fino a prove certe resta soltanto un’ipotesi.
Bisognerà attendere i risultati dell’esame autoptico e i successivi interrogatori della madre, per scoprire cosa sia davvero accaduto al piccolo e chi sia stato a ferirlo con un coltello.
Notizia in aggiornamento.