Pordenone: ecco quale sarebbe il movente di Giuseppe Forciniti
Sua moglie, la scorsa estate, aveva scoperto che Giuseppe Forciniti la tradiva, così era andata via da casa
Una vicenda che ha sconvolto la comunità di Roveredo in Piano, in provincia di Pordenone, è accaduta lo scorso 25 novembre, proprio nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Giuseppe Forciniti, infermiere di 33 anni originario della Calabria ma residente al nord ormai da molti anni, ha ucciso sua moglie a coltellate.
Aurelia Laurenti, questo era il nome della vittima di questo ennesimo caso di femminicidio accaduto in provincia di Pordenone. L’uomo con cui era sposata e con il quale conviveva da 7 anni, ha deciso di porre fine definitivamente alla vita della 30enne, a colpi di coltello da cucina.
Riguardo alla dinamica, è venuto a galla che Forciniti la sera di mercoledì scorso, ha accompagnato i due figli della coppia da suo cognato. Dopodiché è tornato a casa ed ha compiuto l’efferato gesto. Subito dopo si è recato in questura con le mani e i vestiti ancora sporchi del sangue di sua moglie.
In primo luogo ha provato ad ingannare gli inquirenti, prima riportando che la coppia aveva subito un aggressione da parte di alcuni intrusi in casa, poi addirittura ha detto che era lui il colpevole, ma che si stava soltanto difendendo dall’aggressione di sua moglie.
L’assenza di segni di colluttazione sul suo corpo e il fatto che avesse prima accompagnato i bambini dal cognato, avevano già reso tutto chiaro agli agenti. Era lui il colpevole ed è stato subito arrestato con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato.
Il movente di Giuseppe Forciniti
Rimane da indagare su quale sia stato il movente che ha spinto l’uomo ad uccidere così brutalmente la sua compagna di vita e madre dei suoi figli. A cercare di fare chiarezza su questi interrogativi, sono arrivate alcune dichiarazioni del papà della donna uccisa, il signor Giuseppe Laurenti.
L’uomo ha spiegato che nella scorsa estate, sua figlia aveva controllato il telefono di suo marito e aveva trovato le prove schiaccianti di almeno una relazione extra coniugale portata avanti dall’infermiere di 33 anni.
A seguito di quella scoperta, la donna era andata via di casa portando con sé i suoi bambini. Dopo aver trascorso del tempo nella casa dei genitori, la donna aveva deciso, a malincuore, di tornare a vivere con l’uomo, solamente per il bene dei bambini. Col senno di poi, non avrebbe potuto sbagliarsi di più.