Quanto costano i centri estivi per bambini: l’estate sarà molto salata per i genitori

Mentre le giornate tornano a essere belle, le famiglie con bambini piccoli riprendono a farsi i conti in tasca su come potranno occuparsene, una volta che la scuola sarà finita. In totale, ci saranno ben 12 settimane da riempire e soprattutto chi manca di una rete di parenti, tra cui i nonni, sulla quale fare affidamento incontra varie difficoltà. Secondo i dati più recenti della ricerca di Adoc ed Eures il costo dei centri estivi da sostenere sarà elevato, soprattutto nelle grandi città al Nord, dove il costo della vita è, del resto, maggiore. Sul fronte opposto, il Meridione ha il problema delle poche possibilità di scelta.

Ma andiamo a scavare più a fondo sulle stime poiché permettono di avere una fotografia piuttosto accurata sulla situazione attuale in Italia.

Centri estivi: il costo medio settimanale

La chiusura delle scuole comporta un impegno non indifferente da parte dei genitori, spesso costretti a restare lontani da casa per lavoro. Mentre in passato la prevalenza delle donne si dedicava alle attività di casalinghe, e aveva perciò modo di stare dietro ai figli piccoli, oggi la società è molto diversa. Un po’ per emancipazione femminile, un po’ perché le economie familiari lo richiedono, sia la mamma che il papà hanno la necessità di un impiego.

Per ovviare alla situazione esistono i centri estivi, la cui attività è diventata sempre più vasta e differenziata. Oltre ai momenti ludici e ricreativi, prevedono delle sessioni di apprendimento, ad esempio degli strumenti musicali o di una lingua straniera. Un maggior dispendio di risorse che si traduce in costi superiori, talvolta superiori ai 2.000 euro.

Con focus su cinque città (Milano, Bologna, Roma, Napoli e Bari), il report calcola un costo medio settimanale di 140,50 euro ad orario pieno e 95,80 euro in caso di mezza giornata. La più cara? Milano, in cui la spesa è rispettivamente di 207,70 e 163,10 euro.