Raccolta fondi bloccata per il rider picchiato e derubato: accertamenti in corso
Le donazioni mediante crowfunding al rider malmenato da sei minorenni sono state bloccate
Sono stati congelati gli 11 mila euro raccolti in neanche due ore per ricomprare lo scooter a Gianni Lanciato, il rider derubato del mezzo e picchiato qualche giorno fa a calata Capodichino.
Rider: verifiche sull’obiettivo della colletta
I soldi non sono ancora stati accreditati sul conto corrente al promotore della raccolta fondi poiché – in base a quanto apprende il sito FanPage – GoFundMe, la piattaforma di crowfunding americana usata a tale scopo, sta eseguendo accertamenti sull’obiettivo della colletta.
Promotori della iniziativa
La decisione non deve stupire: sebbene abbia sede negli Stati Uniti, la società ha un ufficio italiano attivo, che controlla accuratamente le “cause” affidate alla piattaforma. Davanti ad una colletta tanto rapida si sono accesi i riflettori. Poi, negli scorsi giorni, sono emersi degli elementi che quantomeno hanno condotto a una riflessione.
Innanzitutto è sostanzialmente venuto a mancare il fine della raccolta fondi, sicché poche ore dopo l’aggressione con rapina la Polizia di Stato ha ritrovato lo scooter, a casa di uno dei sei minorenni accusati del fatto. Il secondo fattore è da correlarsi al comportamento dei promotori della iniziativa. Chi ha avanzato domanda, in seguito alla diffusione del filmato sui social, è Vincenzo Perrella, titolare di una agenzia di viaggi a Castelnuovo di Napoli.
Conferenza stampa improvvisata
Recentemente Perrella ha tenuto una specie di improvvisata conferenza stampa per “consegnare” il denaro al rider partenopeo. Si è fatto trovare insieme ad altre persone note nell’ambiente dei neomelodici: l’agente Giorgio Mascitelli ed Enzo “Bambolino”, al secolo Vincenzo Galasso, organizzatore di eventi popolarissimo su Instagram.
Rider: il cortocircuito del comunicato stampa
Il susseguente comunicato stampa ha creato un cortocircuito. Nel testo diramato si legge che Gianni non solo ha deciso di perdonare i 6 ragazzi del folle gesto ma di devolvere metà del ricavato alla Fondazione Cannavaro Ferrara. Il punto è che il rider napoletano non ha perdonato nessuno e non si è trattato di un folle gesto, bensì di un reato: aggressione con rapina. Peraltro Lanciato ha manifestato l’intenzione di rifiutare la somma di denaro. È possibile, dunque, che le cifre tornino ai generosi donatari.