Ragazza di 29 anni riceve il rene dalla mamma: “Mi ha dato la vita due volte”
La storia ci arriva da Bologna
Questa è la storia di una ragazza di 29 anni che riceve il rene dalla mamma. Aveva bisogno urgente di un trapianto per poter continuare a vivere e la madre non ha esitato a mettersi a disposizione per farla tornare a sorridere. La ragazza ringrazia la donna che le ha dato la vita due volte: alla nascita e dopo il trapianto.
Greta Lolli ha 29 anni e lavora come infermiera strumentista in sala operatoria a Villa Erbosa, a Bologna. A 18 mesi è iniziato il suo calvario medico per una rara sindrome emolitico-uremica che ha colpito degli organi vitali. I medici hanno indotto un coma farmacologico per 40 giorrni.
Lei è guarita, ma i reni sono rimasti danneggiati e lei ha iniziato a soffrire di insufficienza renale cronica, una condizione con cui ha vissuto finora. Fino al 24 giugno, quando sua mamma le ha donato un rete e il trapianto ha avuto l’esito sperato.
Nel 2019 i medici le hanno detto che aveva bisogno di un trapianto. E ha avuto paura.
Ho avuto paura che la mia vita peggiorasse in seguito all’intervento. Ma al tempo stesso, vista la mia giovane età, sarebbe stato improponibile sottopormi continuamente a sedute dialitiche. Poi ho incontrato casualmente una persona che aveva affrontato lo stesso percorso, e la prospettiva è cambiata e sono diventata più positiva. Per arrivare sicura all’intervento, ho affrontato un percorso di psicoterapia.
La ragazza di 29 anni riceve il rene dalla mamma e la sua vita cambia per sempre
Dopo aver cercato il donatore ideale tra le amiche e la sorella più grande, alla fine il rene ppiù compatibile era quello della mamma, Manuela Bedosti, di 59 anni, che ha insistito per donarle il rene.
Era giusto che fossi io a farlo. Abbiamo iniziato un anno fa con i primi esami di compatibilità, e il 24 giugno è arrivato il giorno del trapianto. Sono felicissima. È come averle donato di nuovo la vita.
Queste le parole della mamma, mentre la figlia aggiunge:
L’intervento è andato per il meglio, comincio a sentirmi più energica. Con mia mamma ci confrontiamo ogni giorno per telefono, scherziamo sui piccoli dolori della ripresa, come la cicatrice che tira durante la digestione. Condividere questo periodo ha reso il nostro legame di profonda amicizia ancor più solido. Le sono grata per quello che ha fatto.