Ragazzo di 17 anni ucciso al parco da due coetanei, la mamma avvocata di uno dei killer rompe il silenzio
Thomas Luciani assassinato a sangue freddo da due coetanei con un coltello da sub: 25 colpi non gli lasciano scampo
Due adolescenti si trasformano in killer senza scrupoli per futili motivi. È quanto emerso durante l’interrogatorio dei due ragazzi accusati dell’omicidio di Thomas Christopher Luciani, un giovane di soli 17 anni. Le indagini hanno portato alla luce un movente sconvolgente: un debito per droga di soli 250 euro avrebbe innescato la furia omicida dei due liceali ‘perbene’.
La vittima, Thomas, era un ragazzo fragile che aveva avuto una vita già complicata, fuggendo da una comunità a Isernia per piccoli reati. Viveva con la nonna, ora distrutta dal dolore. I due presunti criminali, figli rispettivamente di un maresciallo dei Carabinieri e di una nota avvocata di Pescara, avrebbero attirato Thomas in un parco e lo avrebbero colpito brutalmente con un coltello da sub, ben venticinque volte, lasciandolo agonizzante a terra.
Dopo l’accaduto, i ragazzi, insieme ad altri otto coetanei, si sarebbero diretti verso la spiaggia per fare il bagno, abbandonando l’arma del delitto in mare. La testimonianza di un amico rimasto nei pressi del parco è stata determinante per chiudere il cerchio sul crimine efferato, lanciando l’allarme alle autorità. Il cadavere del ragazzino sarà trovato poco dopo le 21. Sul posto arrivano immediatamente il 118, la Polizia con varie squadre e il procuratore capo Giuseppe Bellelli insieme al sostituto Gennaro Varone. Successivamente si uniscono anche il medico legale Christian D’Ovidio, il capo della Procura dei minori aquilana David Mancini e il sostituto Angela D’Egidio.
Le indagini della Polizia sono state rapide ed efficienti, consentendo di identificare i responsabili in poche ore. I due ragazzi, durante l’interrogatorio, non hanno manifestato alcuna empatia o pentimento per quanto accaduto, confermando la spietatezza del loro gesto.
La Questura di Pescara ha definito la vicenda come una “drammatica vicenda” che evidenzia un incredibile disagio giovanile e una palese incapacità di comprendere l’estremo disvalore delle azioni commesse. Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha espresso il suo cordoglio ai familiari della vittima e ha ringraziato le forze dell’ordine per aver garantito la sicurezza nella città di Pescara.
La madre di uno dei due ragazzi in stato di fermo ha dichiarato:
“Non posso dire molto c’è il segreto istruttorio. Però posso dire quello che mi riguarda: prego per chi c’è e per chi non c’è più”
La Procura dei Minori dell’Aquila ora ha in mano l’inchiesta, mentre proseguono le ricerche per trovare l’arma del delitto.
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