Ragazzo di 18 anni trovato morto sulla strada: le prime ipotesi degli inquirenti
Ancora sangue nelle strade italiane: a perdere la vita un ragazzo di 18 anni trovato morto questa mattina in un comune del trevigiano
Tragica scoperta nelle prime luci di questa mattina 18 agosto lungo la strada statale Pontebbana, nel comune di Nervesa della Battaglia, provincia di Treviso. Un automobilista di passaggio intorno alle 5.30 ha ritrovato il cadavere di un ragazzo di 18 anni, di nazionalità ignota riverso sulla strada. L’uomo, notando il corpo disteso sul lato della carreggiata, ha prontamente allertato i soccorsi chiamando il 118.
Sul luogo del ritrovamento sono intervenuti i carabinieri, che hanno subito avviato le indagini per ricostruire le circostanze del decesso. L’ipotesi più accreditata al momento è che il giovane sia stato vittima di un investimento da parte di un’auto pirata. Il conducente, dopo aver travolto il ragazzo, si sarebbe dato alla fuga, lasciando il corpo senza vita sul ciglio della strada.
Questa tragedia riaccende il dibattito sulla sicurezza stradale e sulla necessità di misure più stringenti per prevenire incidenti e garantire la protezione di pedoni e ciclisti, specialmente nelle ore notturne. La strada statale Pontebbana è nota per essere particolarmente trafficata. Episodi come questo sollevano serie preoccupazioni sulle condizioni di sicurezza delle infrastrutture stradali e sull’importanza di una guida responsabile.
Gli investigatori stanno ora lavorando per identificare l’automobilista responsabile. Eventuali telecamere di sorveglianza presenti nella zona saranno fondamentali per ricostruire la dinamica dei fatti. Gli inquirenti stanno raccogliendo anche le testimonianze di chiunque possa aver assistito all’accaduto o notato movimenti sospetti nelle ore precedenti il ritrovamento del corpo.
Dal punto di vista legale, in molti paesi la fuga dopo un sinistro è considerata un reato punibile con sanzioni severe, tra cui multe elevate, sospensione della patente e, in alcuni casi, pene detentive. In Italia, la legge prevede che chi causa un incidente e fugge senza prestare soccorso possa essere perseguito per “omicidio stradale” o “lesioni personali stradali” aggravate, reati introdotti con la legge 41/2016.
La pirateria stradale ha conseguenze che vanno oltre l’aspetto legale. Ha un impatto emotivo e psicologico significativo sulle vittime e sui loro familiari, che si trovano a fronteggiare un lutto, oltre alla frustrazione e alla rabbia per l’assenza di giustizia immediata.