Chi sono i rapitori della neonata di Cosenza: lei si è finta un’infermiera e ha portato via la piccola Sofia. Il motivo:

Rosa Vespa ha simulato una gravidanza per nove mesi e ha rapito una neonata in ospedale, mentre i familiari festeggiavano la nascita di un presunto maschietto. Entrambi sono stati arrestati.

Un episodio di rapimento ha scosso la comunità di Cosenza, dove Rosa Vespa, una donna di 51 anni, ha simulato una gravidanza di nove mesi per poi tentare di rapire una neonata. Secondo le informazioni fornite dalle autorità, la donna si è spacciata per un’infermiera per entrare in ospedale e portare via la bambina, mentre il marito Acqua Moses, di 43 anni, era al suo fianco. Questo caso ha suscitato grande interesse e preoccupazione, rivelando una realtà inquietante dietro un atto apparentemente insensato.

Il piano elaborato della rapitrice

Rosa Vespa ha ingannato amici e familiari, affermando di aspettare un maschietto che avrebbe chiamato Ansel. Per mesi, ha sostenuto la farsa della gravidanza, mostrando un apparente entusiasmo per l’arrivo del suo bambino. Tuttavia, quando i parenti si preparavano a festeggiare, la realtà si è rivelata ben diversa. La donna, insieme al marito, si è recata all’ospedale di Cosenza con l’intenzione di rapire una neonata. L’operazione ha avuto luogo mentre gli amici e i familiari attendevano a casa, ignari delle vere intenzioni della coppia.

La situazione è degenerata rapidamente quando la polizia ha arrestato i due nella serata di ieri. Gli agenti, allertati da segnalazioni, sono intervenuti e hanno trovato la neonata, che è stata restituita ai genitori. Rosa Vespa, durante l’interrogatorio, ha cercato di giustificare il suo gesto parlando di una presunta perdita del suo bambino, ma le prove indicano che non vi è mai stata alcuna gravidanza.

La festa della nascita e la scoperta della verità

Quando la polizia è arrivata presso l’abitazione della coppia a Castrolibero, ha trovato un’atmosfera festosa. L’appartamento era decorato con addobbi azzurri e un fiocco per accogliere il presunto maschietto. I familiari e gli amici avevano preparato una celebrazione, convinti che Rosa avesse appena dato alla luce il suo bambino. Sul profilo Facebook della donna, era stato pubblicato un post che annunciava la nascita di Ansel, accompagnato da una foto che mostrava una mano di un neonato, probabilmente presa da Internet.

Questa scoperta ha lasciato i familiari e gli amici in uno stato di incredulità e shock. Nessuno avrebbe mai immaginato che dietro la facciata di felicità si nascondesse una trama criminale. L’intera situazione ha suscitato un’ondata di indignazione nella comunità, che ha visto la violazione della fiducia e dell’amore che normalmente accompagnano la nascita di un bambino.

Il conflitto tra i rapitori e le indagini in corso

Le indagini hanno rivelato ulteriori dettagli sul rapimento, compresa una lite tra Rosa e Acqua subito dopo il crimine. Testimoni hanno riferito di aver visto Acqua nei pressi della clinica mentre acquistava dolci e torte per festeggiare la nascita. Durante i momenti successivi al rapimento, sembra ci sia stata una discussione accesa tra i due coniugi riguardo al sesso della neonata rapita, poiché l’intenzione iniziale di Rosa era quella di avere un maschietto.

I legali della coppia, Teresa Gallucci e Gianluca Garritano, stanno ora preparando la difesa in vista dell’udienza di convalida dei fermi. Questo caso ha sollevato interrogativi su come una simile situazione possa svilupparsi senza destare sospetti, lasciando la comunità in attesa di risposte e giustizia per la neonata coinvolta.