Reggio Emilia, lavaggio del cervello e falsi ricordi ai bambini, per allontanarli dai genitori
REGGIO EMILIA: lavaggio del cervello, manipolazione dei ricordi e false certificazioni, per allontanare i bambini dai genitori
Un mondo, purtroppo reale. Diciotto persone sono state arrestate, nella rete degli assistenti sociali della Val D’Enza, Reggio Emilia. Tra questi anche il sindaco di Bibbiano, assistenti sociali, psicologi, medici, psicoterapeuti, liberi professionisti… l’inchiesta ha preso il nome di “Angeli e Demoni” ed ha portato a galla qualcosa di orribile.
Bambini tolti in modo illegittimo ai propri genitori e dati poi in affido retribuito, ad amici e parenti. Venivano sottoposti a dei veri e propri lavaggi del cervello, tramite i quali venivano convinti che i loro genitori naturali, volevano fare loro del male.
Usavano su di loro una “macchinetta dei ricordi”, che non erano altro che una macchina che dava impulsi elettrici, che alteravano lo stato della memoria di ogni bambino, in prossimità del giorno della sentenza giudiziaria. Davano loro dei falsi ricordi.
Questi maltrattamenti e finti abusi, venivano provati con disegni distorti dei bambini, testimonianze a “falsi terapeuti”. I bambini si convincevano che i loro genitori gli facevano del male o volevano farglielo. Gli elettrodi manipolavano i loro ricordi, resi gravi davanti ai giudici.
In questi anni di sentenze ed affidamenti, i genitori naturali, mandavano ai loro figli regali e lettere, che gli assistenti sociali non hanno mai consegnato e che adesso sono stati sequestrati dalle forze dell’ordine.
A rendere più grave l’accaduto, ci sarebbero stati due casi di abusi sessu@li su dei bambini, affidati a queste famiglie, durante la loro permanenza nelle nuove case. Tutti gli indagati, tra cui anche persone con disturbi mentali, sono accusati di aver creato relazioni false tra bambini e genitori naturali, di frode processuale, abuso d’ufficio, depistaggio, violenza privata, lesioni e maltrattamenti su minori, tentata estorsione, corruzione, sottrazione di denaro pubblico, false certificazioni….
Episodi sconvolgenti, ingiustificabili, che non dovrebbero accadere! Manipolare i ricordi dei bambini, a loro piacimento, poco prima di portarli davanti ad un giudice.
Tutto un giro di business, dal valore di milioni di euro. L’inchiesta è coordinata dalla pm Valentina Salvi.
“Un business illecito di diverse centinaia di migliaia di euro di cui beneficiavano alcuni degli indagati, mentre altri si avvantaggiavano a vario titolo dell’indotto derivante dalla gestione dei minori attraverso i finanziamenti regionali.”