Ritrovata Holly Courtier, la donna scomparsa da 12 giorni
Dopo 12 lunghi giorni di ricerche, Holly Courtier è stata ritrovata: la donna era scomparsa dal 6 ottobre
Dopo quasi 2 settimane di ricerche, Holly Courtier la mamma di 38 anni, scomparsa nel Zion National Park, è stata ritrovata. Le forze dell’ordine hanno lavorato a lungo ed i suoi familiari, hanno lanciato anche diversi appelli sul web. La donna ora è ricoverata e si sta riprendendo.
Tutto è iniziato lo scorso 6 ottobre. La signora di 38 anni, ha perso il suo lavoro da baby sitter, a causa dell’emergenza sanitaria che si è diffusa in tutto il mondo.
Di conseguenza, essendo un’escursionista esperta, ha deciso di viaggiare con il suo camper in tutti i parchi della sua nazione. L’allarme è scattato dopo che alcune persone l’hanno vista l’ultima volta al Zion National Park e da quel momento nessuno ha avuto più sue notizie.
I suoi familiari si sono allarmati in fretta ed infatti, hanno avvisato presto le forze dell’ordine. Le ricerche sono partite in poco tempo, ma per 12 giorni non hanno mai portato a nulla di concreto.
La figlia non si è mai arresa. Tutti credevano che ormai per la mamma non ci fosse più nulla da fare, poiché dopo tutti quei giorni, pensavano fosse morta. Ma lei ha continuato a chiedere aiuto al mondo del web.
Alla fine è arrivata la bella notizia che tutti stavano aspettando. Un gruppo di volontari impegnati nelle ricerche, hanno trovato la donna sana e salva, seduta vicino ad un fiume.
Ritrovata Holly Courtier: le condizioni
Secondo ciò che raccontano alcuni media locali, Holly ha riportato un grave trauma cranico ed era malnutrita e disidratata. Infatti al momento è ricoverata in ospedale, dove i medici la stanno sottoponendo a tutte le cure necessarie per farla riprendere, dopo la sua brutta esperienza.
La donna ha raccontato di aver sbattuto la testa, poche ore dopo aver iniziato il suo percorso. Di conseguenza era molto disorientata e quando ha trovato un piccolo fiume, ha deciso di sedersi lì vicino. Ha pensato che aspettare i soccorsi vicino ad una fonte d’acqua fosse la cosa più giusta da fare.
I familiari in un’intervista hanno voluto ringraziare le forze dell’ordine per il loro lavoro e anche i volontari che si sono impegnati nell’aiutarli.