“Roby non ce l’ha fatta, ora il paradiso è in festa” Giovanissimo calciatore di 14 anni perde la sua battaglia contro la malattia
Il giovane, che lottava contro un tumore, lascia un grande vuoto nei cuori dei suoi giovani compagni di squadra
Succedono non troppo di frequente tragedie sportive che coinvolgono giovani giocatori, spesso perché non c’è l’adeguata prevenzione. Capitano anche tragedie in campo quando giovani, anche giovanissimi, perdono la vita anche giocando. Ma ciò che ancora fa più male è quando a perdere grandi battaglie contro importanti malattie. Ciò che fa male, queste volte, è proprio l’impotenza di fronte a queste immani tragedie. Stiamo parlando di un adolescente, un ragazzo che aveva la vita davanti, con un tumore che lo ha battuto concedendogli solo una breve permanenza su questa terra con gli amici e la sua famiglia che lo amavano tanto.
Il talentuoso giovane ha perso la sua battaglia contro un male che dire “ingiusto” è anche troppo poco. Il ragazzo è spirato nella serata di mercoledì 12 giugno. La triste notizia è stata annunciata tramite un post su Facebook dalla società calcistica CoMoTe, la squadra dove Roberto giocava e militava nelle formazioni giovanili.
Roberto lascia i genitori e un fratellino, tutti rimasti troppo presto senza di lui. “Con immenso dolore abbiamo appreso della scomparsa del ‘nostro’ Roberto,” si legge nel post. “Il direttivo del Progetto CoMoTe, insieme alle tre società che ne fanno parte, esprime le più sentite condoglianze a mamma, papà e al piccolo Alessandro. Un abbraccio forte anche ai nostri ragazzi del 2009, suoi compagni di squadra e amici nella vita. Ciao Roberto!”.
Commovente ogni parola in queste occasioni, proprio per la giovane età e per il dolore di un’intera comunità che vede andare via un ragazzo con tutte le carte in regola per giocare, chissà, a livelli importanti, come in tanti gli auguravano.
Anche il padre Daniele ha condiviso un toccante messaggio su Facebook: “Il paradiso è in festa, la stella più luminosa è arrivata”. Noi tutti siamo sicuri che ciò che, anche per poco tempo, ha lasciato Roberto, prima che il tumore se lo portasse via, sia stato buono e prezioso per coloro che lo conoscevano.