Roma, la fidanzata stroncata dal cancro al Gemelli: lui si butta dalle scale
La fidanzata era da poco morta al Policlinico Gemelli. Il dolore ha spinto il compagno a togliersi la vita lanciandosi dalle scale dell'ospedale.
Il dolore è stato troppo forte per un uomo di 32 che ha perso la sua fidanzata malata di cancro. La giovane si era spenta un mese esatto prima al Policlinico Gemelli dove era ricoverata. L’uomo ha atteso quel giorno per togliersi la vita, sopraffatto dalla sua perdita. E ha scelto di suicidarsi nello stesso ospedale in cui lei era morta.
Poco prima di lanciarsi nel vuoto, dalle scale del policlinico Agostino Gemelli di Roma, il 32enne ha detto a voce alta: “Valentina ti amo, ti sto per raggiungere”.
E poi si è buttato, perdendo la vita a un mese esatto dalla morte della fidanzata malata di cancro, deceduta proprio nella struttura sanitaria della capitale. Un folle gesto pianificato e che giovedì pomeriggio scorso ha attuato.
Da quando la compagna, anche lei 32enne, se n’era andata, dopo aver sofferto per tre lunghissimi mesi, l’uomo non si è più ripreso. I due stavano insieme da 20 anni.
Ha aspettato un mese esatto dal giorno della separazione per compiere l’estremo gesto, che tra l’altro aveva annunciato sui social. Su Facebook, infatti, da lunedì aveva cominciato un conto alla rovescia. Che però, a quanto pare, nessuno aveva capito.
Lui lavorava come barista in un locale a Centocelle. Lei, era una ragazza rumena che abitava ad Albano e lavorava in una cooperativa. Stavano da molto tempo insieme. Sui loro profili social c’erano centinaia di foto di loro due, sempre insieme, sempre abbracciati.
I soccorritori prontamente arrivati hanno cercato di rianimare l’uomo. Ma per lui ormai non c’era più niente da fare. Per un’ora i dottori del Policlinico Gemelli hanno tentato le manovre di soccorso, non volevano arrendersi. Ma i loro sforzi sono stati vani. Perché l’uomo è morto, raggiungendo così la sua fidanzata, com’era sua evidente volontà.
Sul posto sono arrivati anche gli agenti del commissariato di Monte Mario. Solo allora è stato constatato il decesso. Ovviamente ora si dovranno aspettare l’autopsia e gli esami clinici, prima di poter restituire la salma alla famiglia. Un fascicolo è stato aperto in procura e ora si dovrà indagare sul suo suicidio.