Romano Canavese, parla il compagno della ragazza uccisa dal Covid a 21 anni
Parla il compagno della ragazza uccisa dal Covid a Romano Canavese
È distrutto per la morte della sua compagna. A parlare della ragazza uccisa dal Covid a Romano Canavese è il partner della 21enne, che i medici hanno sperato fino all’ultimo di salvare. Purtroppo, invece, la giovane si è spenta all’Ospedale Molinette di Torino, dove si trovava ricoverata da 20 giorni.
“Mi manca da morire”, con queste parole Mario Michele Di Benedetto, compagno di Chiara Cringolo, parla della ragazza di 21 anni uccisa dall’infezione da Covid-19.
Chiara Cringolo è la più giovane vittima italiana di Coronavirus. Aveva solo 21 anni e un bambino di soli 13 mesi a casa che l’attendeva. Purtroppo non ce l’ha fatta.
Residente a Romano Canavese, in provincia di Torino, è deceduta a causa delle complicanze dell’infezione da Coronavirus, dopo 20 giorni di ricovero presso l’ospedale Molinette del capoluogo piemontese. La diagnosi per lei è stata di polmonite bilaterale.
A dare l’annuncio è stato il sindaco della sua città. Nei giorni scorsi avevano parlato anche i genitori, sottolineando che non aveva altre patologie e nessun problema. Anche loro sono positivi e rischiano di non poterla nemmeno salutare.
Oggi, invece, rompe il muro del silenzio il compagno di Chiara, distrutto dal dolore per questa grave perdita. Non riesce ancora a capacitarsi del fatto che Chiara non tornerà più a casa.
Ragazza uccisa dal Covid: “La mia Chiara non c’è più”
“Mi manca da morire“, queste le prime parole di Mario Michele Di Benedetto, compagno di Chiara da tre anni. Mario ripete senza sosta: “La mia Chiara non c’è più“.
La coppia stava insieme da 3 anni. E da poco più di un anno erano diventati genitori di Antonio, il loro bambino che porta il nome del nonno materno. “Chiara voleva un gran bene al figlio“, racconta Mario mentre coccola il bambino tra le sue braccia. Un bambino al quale dovrà raccontare di come un virus gli ha portato via la sua mamma.