Rosa e Olindo: La Corte d’Appello apre alla revisione del processo

La Corte d'Appello di Brescia ha ammesso l'istanza per la revisione del processo che ha condannato Rosa e Olindo Romano all'ergastolo

È delle ultimissime ore la notizia riguardante uno dei fatti di cronaca più risonanti degli ultimi decenni in Italia, la strage di Erba. La Corte d’Appello del Tribunale di Brescia ha ammesso il ricorso di Rosa e Olindo, rendendo quindi possibile la revisione del processo che li ha visti condannati all’ergastolo.

Rosa e Olindo

Era l’11 dicembre del 2006 quando una delle stragi più disumane mai avvenute in Italia veniva compiuta ad Erba, piccolo comune della provincia di Como.

Raffaella Castagna, sua madre Paola Galli, il figlioletto Youssef Marzouk e la vicina di casa Valeria Cherubini, quella sera vennero brutalmente assassinati da qualcuno che si era introdotto nella palazzina, per poi dileguarsi nel nulla.

Dopo molte indagini e un lungo e tortuoso processo, erano stati ritenuti come responsabili della strage i vicini della Castagna, Rosa e Olindo, che vennero quindi condannati all’ergastolo.

Rosa e Olindo

Negli anni ci sono sempre state molte persone convinte che qualcosa nelle indagini e nel processo non sia andato nella maniera corretta.

A settembre scorso, il legale difensore dei due coniugi ha presentato un’istanza di revisione della sentenza di condanna all’ergastolo.

Richiesta che, oggi, è stata accettata dalla Corte d’Appello del Tribunale di Brescia.

Rosa e Olindo: cosa succede ora

Olindo Romano

L’udienza, alla fine della quale i giudici decideranno sull’istanza di revisione presentata dalla difesa, si terrà il prossimo 1 marzo.

Gli scenari possibili sono sostanzialmente tre. Rosa Bazzi e Olindo Romano potrebbero essere prosciolti da ogni accusa, la loro condanna potrebbe essere confermata, oppure la Corte potrà dichiarare inammissibile l’istanza di revisione.

Appresa la notizia dell’ammissione dell’istanza, intervistato da Fanpage.it. ha detto la sua anche Giuseppe, fratello di Raffaella Castagna, una delle vittime della strage.

L’uomo ha sostanzialmente la sua convinzione della colpevolezza degli imputati e si dice fiducioso sul fatto che il risultato di questo processo sarà lo stesso di quello precedente.

Se vogliono rivedere il processo, hanno tutti il diritto di farlo, se i giudici hanno deciso questo, siamo d’accordo. Ma non abbiamo intenzione di rifare tutto quello che abbiamo fatto tanti anni fa. Sappiamo già come sono andate le cose, non è il caso di assistere a un dibattimento a cui abbiamo già assistito e che non potrà dare un risultato diverso.