Rossella Cominotti: trovate siringhe e una lettera nella camera d’hotel

Nella lettera potrebbero esserci le motivazioni del femminicidio di Rossella Cominotti: cosa è emerso fino ad ora

Eravamo stanchi di vivere“: sono queste le parole pronunciate da Alfredo Zenucchi davanti agli inquirenti, dopo l’arresto che lo vede accusato dell’omicidio volontario di Rossella Cominotti. Nella camera in cui alloggiavano sarebbe state rinvenute delle siringhe utilizzate per stupefacenti. L’uomo avrebbe vegliato la moglie per 36 ore, prima di allontanarsi dalla struttura alberghiera.

Rossella Cominotti femminicidio

Un altro tremendo delitto si è consumato nei giorni scorsi in Italia. Alfredo Zenucchi, 57enne di Bonemerse, in provincia di Cremona, ha ucciso con un rasoio da barbiere sua moglie, la 53enne Rossella Cominotti.

I due, titolari di un’edicola, si erano allontanati 12 giorni prima senza avvisare nessuno. Alcuni familiari, preoccupati, avevano diramato un appello sui social.

L’8 dicembre il tragico ritrovamento del corpo senza vita di Rossella, nella camera dell’hotel Antica Locanda Luigina a Mattarana di Carrodano, vicino a La Spezia.

Rossella Cominotti femminicidio

Dopo aver ucciso la moglie, Alfredo, emerge nelle ultime ore, avrebbe vegliato il suo corpo per 36 ore, due notti e un giorno. Venerdì mattina sarebbe poi salito sulla sua auto e si sarebbe allontanato.

Cinque ore più tardi i Carabinieri di zona lo hanno rintracciato e arrestato.

Cosa è emerso sul delitto di Rossella Cominotti

Rossella Cominotti femminicidio

Interrogato in Caserma, Alfredo Zenucchi ha immediatamente confessato quanto fatto, spiegando che le intenzioni sue e di sua moglie erano quelle di farla finita insieme. “Eravamo stanchi di vivere“, avrebbe detto l’uomo.

Lui, ha dichiarato, si era allontanato alla ricerca di un luogo in cui togliersi la vita e che non è riuscito a trovare il coraggio.

Dalle indagini sono emersi dei dettagli che complicano molto la situazione e la rendono un vero e proprio giallo.

Innanzitutto è stata trovata una lettera nella camera d’hotel, nella quale sarebbero riportati teoricamente i motivi del gesto. La Repubblica ha riportato alcuni passi dello scritto:

Sarebbe bello far ricordare agli altri il nostro amore… in questo modo durerà eterno… ma dite che siamo morti con il gas di scarico della macchina“. O ancora Anche io mi sono tagliato le vene, ma non sono riuscito a farla finita“.

Inoltre, risulta che nei giorni precedenti alla morte di Rossella, i due abbiano acquistato delle siringhe in una farmacia. Siringhe rivenute nella stanza e utilizzate, stando a quanto si apprende, per l’uso di eroina.

Questi e altri punti ancora non chiarissimi, verranno analizzati dagli inquirenti nei prossimi giorni.