Rovigo, bimbo di 5 anni in ospedale per tubercolosi: scatta l’allerta
Un bambino di 5 anni è stato ricoverato nel reparto di Pediatria di Rovigo per tubercolosi, è scattata l'allerta per tutti i suoi compagni di asilo.
Un bimbo di 5 anni è stato ricoverato nel reparto di Pediatria di Rovigo per tubercolosi, è scattata l’allerta per tutti i suoi compagni di asilo.
Ora i piccoli dovranno essere sottoposti ad esami pediatrici idonei, tra cui una radiografia del torace e una visita infettivologica pediatrica.
I medici riferiscono che dal punto di vista clinico, rischio di infezione per gli altri bambini è basso. In una nota, l’Ulss 5 Polesana, ha riferito:
“In data odierna è pervenuta conferma di positività per tubercolosi in un bambino di 5 anni ricoverato in pediatria, e che frequenta una scuola d’infanzia di Rovigo. I medici dell’Azienda Ulss 5 provvederanno a incontrare i genitori degli alunni frequentanti la scuola dell’infanzia e a eseguire gli accertamenti previsti dal protocollo regionale per i contatti in un caso di tubercolosi”.
Il bambino di 5 anni in questi ultimi mesi è stato seguito dai medici perché era venuto a contatto con un altro caso di tubercolosi, durante il primo controllo era risultato negativo ma al secondo esame seguito di routine nei giorni scorsi, è risultato positivo.
Comunque il piccolo è in buona salute e sta effettuando tutte le terapie necessarie.
Per tutti i bambini e le altre persone che sono state a contatto con il piccolo, per scongiurare il rischio di infezione, sono stati sottoposti agli esami specifici per riscontrare la tubercolosi poiché è stata evidenziata la presenza di rari bacilli nell’ aspirato gastrico pur in assenza di ulteriori sintomi.
Il Direttore Generale dell’Azienda ulss5, dr. Antonio Compostella, ha dichiarato: “Il protocollo prevede, nella effettuazione del test Mantoux, le cui modalità di esecuzione saranno concordate al più presto, con i genitori, nell’incontro esplicativo che sarà organizzato dai medici dell’Aulss 5 insieme alla scuola, una radiografia del torace e una visita infettivologica pediatrica.
“Dal punto di vista clinico, il rischio di infezione per gli altri bambini è realmente basso; comunque il nostro servizio di Igiene e Sanità Pubblica seguirà costantemente la situazione in tutti gli aspetti, assieme alla scuola e ai genitori. È utile sottolineare che non persistono necessità di disinfestazione degli ambienti comuni dove il bimbo ha soggiornato“, ha concluso.