Ruben Andreoli in silenzio anche durante l’interrogatorio di garanzia

Scena muta anche davanti al gip per Ruben Andreoli: il suo avvocato ha richiesto il supporto di uno psicologo

Nella giornata di ieri si è tenuto in carcere l’interrogatorio di garanzia a Ruben Andreoli, l’uomo accusato dell’omicidio aggravato di sua madre, la 72enne Nerina Fontana. Davanti al gip il 45enne non ha parlato e si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il suo avvocato ha chiesto il supporto di uno psicologo per aiutarlo ad aprirsi e raccontare quanto accaduto.

Ruben Andreoli uccide la madre Nerina Fontana

Non ha rilasciato alcuna dichiarazione nemmeno nell’interrogatorio di garanzia che si è tenuto nel carcere dove è rinchiuso, Ruben Andreoli, l’uomo di Sirmione che venerdì scorso ha tolo la vita a sua madre, la 72enne Nerina Fontana.

Non aveva detto nulla nemmeno nell’interrogatorio a cui lo aveva sottoposto il pm di turno subito dopo che i Carabinieri di Desenzano del Garda lo aveva arrestato e portato in caserma.

In difficoltà anche il suo legale difensore, l’avvocato Matteo Raffaglio.

Quest’ultimo ha raccontato che il suo cliente non riesce ad aprirsi nemmeno con lui. Gli ha raccontato di non ricordare nulla della serata di venerdì e nient’altro: “È ancora troppo scosso e sotto shock“.

Raffaglio ha anche detto che chiederà supporto ad uno psicologo, che possa aiutarlo a far aprire Ruben e fargli raccontare quanto successo.

Il gesto folle di Ruben Andreoli

Ruben Andreoli uccide la madre Nerina Fontana

Ad aiutare gli inquirenti nella ricostruzione di quanto successo nel tardo pomeriggio di venerdì, al civico 16 di via XXIV Maggio a Colombare di Sirmione, è arrivata la testimonianza della moglie di Ruben Andreoli.

La donna, di origini ucraine e residente insieme al marito e alla suocera, ha spiegato che tra i due era nata una lite molto accesa durante la cena e che Ruben ha aggredito la madre fino a spingerla e colpirla ripetutamente e violentemente.

Ruben Andreoli uccide la madre Nerina Fontana

Calci e pugni fino a spingerla fuori al balcone, dove ha continuato a infierire su di lei picchiandole la testa sul pavimento più volte.

Alla base della discussione, stando a quanto emerso fino ad ora, un viaggio che l’uomo aveva intenzione di fare insieme a sua moglie in Ucraina. Viaggio che forse era il preludio ad un trasferimento definitivo.

L’anziana si opponeva duramente a questa scelta del figlio di andare in un paese in cui, ancora oggi, si vive in guerra.