Ryuichi Sakamoto, musicista e compositore giapponese, affetto da cancro al retto
Il drammatico racconto di Ryuichi Sakamoto: il musicista giapponese ha un cancro al quarto stadio, ma non vuole smettere di fare musica
“Quante altre volte vedrò la lune piena?“. È questo il titolo del saggio pubblicato da Ryuichi Sakamoto, musicista e compositore giapponese, nel quale racconta la sua battaglia contro il cancro che lo ha colpito al retto e che è già al quarto stadio. La sua volontà, come ha spiegato, è quella di riuscire a fare musica fino all’ultimo dei suoi momenti.
Nato a Nakano, in Giappone, il 17 gennaio del 1952, Sakamoto può essere considerato come uno dei compositori e musicisti più grandi attualmente in vita.
Spaziando tra i generi pop, musica elettronica, ambient, bossa nova, world music e musica neoclassica, ha composto più di 70 brani di grande successo ed è considerato tra i pionieri della fusione tra la musica etnica orientale e le sonorità elettroniche occidentali.
Importantissima anche la sua carriera musicale, legata alle colonne sonore di film che hanno fatto la storia. Ha infatti firmato le composizioni per i film Furyo, L’ultimo imperatore, Le ali di Honneamise, Il tè nel deserto, Il racconto dell’ancella, Tacchi a spillo di Pedro Almodóvar, Piccolo Buddha e molti altri.
Per la colonna sonora de L’ultimo imperatore, film diretto dal regista italiano Bernardo Bertolucci, ha vinto anche un premio Oscar.
Sua la colonna sonora anche del più recente Revenant – Redivivo, film diretto da Alejandro Gonzalez Inarritu e interpretato da Leonardo Di Caprio.
Ryuichi Sakamoto e il cancro
Questa non è la prima esperienza di Ryuichi Sakamoto con il cancro. Nel 2014, infatti, aveva scoperto di avere, affrontato e sconfitto un tumore alla gola.
Nel 2021, poi, gli è stato diagnosticato un cancro al retto abbastanza aggressivo, che come spiega il musicista ora si trova al quarto stadio.
Sakamoto non ha mai smesso di lavorare, spiegando fin da allora che vuole continuare a fare musica ancora per un po’.
Alla fine dell’anno scorso il compositore si era sottoposto ad un intervento per rimuovere il cancro che si era esteso fino ai polmoni.
Dato che sono arrivato così lontano nella vita, spero di poter fare musica fino al mio ultimo momento, come Bach e Debussy che adoro.
Questa una delle frasi che Ryuichi ha scritto nell’articolo pubblicato sulla rivista letteraria giapponese Shincho e intitolato “Living with cancer“. Lo stesso articolo è il primo di una raccolta che si intitolerà “Quante altre volte vedrò la luna piena?“