Savona, morta Ikram Sadak, studentessa di 17 anni
Albenga, Ikram Sadak è morta, dopo diversi giorni di agonia
Un terribile decesso è avvenuto nella mattinata di ieri martedì ventotto aprile. Ikram Sadak, studentessa di diciassette anni, è morta, dopo diversi giorni di agonia. L’intera comunità è sconvolta da questo terribile lutto e vista la situazione che si è sviluppata ora in Italia, la salma non potrà essere trasferita al suo paese d’origine.
Nessuno della famiglia avrebbe mai immaginato che il tutto potesse degenerare, fino a questi livelli. Infatti, in molti stanno cercando di fare il possibile per i suoi genitori.
In base alle informazioni che sono state rese note nelle ultime ore, la ragazza di Albenga, in provincia di Savona, diversi giorni fa ha iniziato ad accusare problemi respiratori.
E’ stata portata d’urgenza all’ospedale Santa Corona di Pietra, ma i medici sin da subito hanno capito che la sua condizione era molto delicata e per questo hanno deciso di trasferirla al Gaslini di Genova.
Qui i dottori hanno cercato di fare il possibile e visto che non migliorava, l’hanno sottoposta anche ai tamponi e a tutti gli esami, per capire se fosse affetta dal Covid, ma tutti i risultati sono stati negativi.
Alla fine, le sue condizioni sono peggiorate drasticamente minuto dopo minuto, al punto da costringere i medici ad intubarla e a trasferirla in terapia intensiva.
Hanno provato a fare il possibile per riuscire a salvarla, però, nella mattinata di ieri, il suo cuore ha cessato di battere per sempre, lasciando sotto shock l’intera comunità. La causa del suo decesso è dovuta ad una polmonite interstiziale, ma Ikram Sadak non soffriva di nessuna patologia pregressa.
La famiglia della ragazza, è molto conosciuta nella zona, poiché il padre insieme allo zio, ha una macelleria molto nota. Mentre la mamma è stata molto impegnata nell’associazione “Donne e Mamme Musulmane”. Tutti ora stanno facendo il possibile per stare vicino a questa famiglia, che purtroppo ha subito una grande perdita.
Ci saranno ulteriori aggiornamenti su questa vicenda.
Fonte: Il Secolo XIX