Sconvolgente vicenda a Lecce: bambina di 9 anni cerca di simulare la sfida di soffocamento nel bagno della scuola. Salvata dalle maestre
Lecce, bambina di 9 anni cerca di simulare la sfida di soffocamento durate l'orario scolastico: fermata dalle maestre
Bambina di 9 anni salvata in extremis dalle insegnanti durante l’orario scolastico. La piccola ha chiesto di andare in bagno, per poi simulare la sfida di soffocamento, di cui non si fa altro che parlare negli ultimi giorni. Ha preso una corda e una sedia, ma le sue compagne di scuola hanno capito ciò che voleva fare e hanno subito chiamato le maestre.
Dopo l’episodio, la stessa bambina ha ammesso di aver cercato di simulare la challenge dei social network. Una sfida di cui tutti parlano, dopo la morte di Pietro, un bimbo di 9 anni di Bari, trovato impiccato nella sua cameretta e della piccola Antonella Sicomero, una bimba di 10 anni di Palermo, trovata nel bagno della sua casa, con la corda dell’accappatoio intorno al collo.
Bambina di 9 anni cerca di simulare la sfida di soffocamento: l’intervento delle insegnanti
La vicenda di questa bambina di 9 anni, è accaduta in una scuola elementare di Lecce. Immediato l’intervento della Procura per i minorenni di Lecce, dopo l’allarme della struttura scolastica e dopo quanto ammesso dalla stessa minore.
La piccola ha ben pensato di procurarsi una corda da legarsi intorno al collo, abbastanza resistente da poter sostenere il peso del suo corpo. Ha aspettato di andare a scuola ed ha chiesto alle insegnanti di andare al bagno. Voleva fare la stessa cosa del bambino di 9 anni di Bari, anche se non ci sono ancora prove che possano collegare la sua morte alla challenge di soffocamento.
Il suo piano è però stato ostacolato dalle sue compagne di scuola, che hanno capito le sue intenzioni. Una vicenda grave e drammatica. È così che è apparsa agli occhi delle maestre.
Nel giro di poche ore, quanto accaduto si è diffuso sui social, suscitando tanta paura tra tutti i genitori. Perché una bimba così piccola rischierebbe di mettere in pericolo la propria vita, per simulare una sfida di soffocamento che avrebbe già portato alla morte di due coetanei? È la risposta che la Procura dei minori sta cercando. Quali dispositivi elettronici usava la piccola e a quali social aveva accesso?