Shiva diventa papà mentre è in carcere e scrive una lettera al bimbo
Ad avvertire Shiva della nascita di suo figlio, sono stati gli amici, con dei fuochi d'artificio accesi fuori dal carcere
Il giorno più bello e allo stesso tempo, quello più triste. Inizia così la lettera che il rapper Shiva ha scritto dal carcere in cui è rinchiuso da qualche settimana per l’accusa di tentato omicidio. Una lettera che è servita anche da annuncio della nascita del bimbo che aspettava insieme alla sua compagna Laura Maisano. Il cantante milanese non ha ottenuto il permesso di uscire dalla cella e assistere al parto.
Andrea Arrigoni, nato a Milano il 27 agosto del 1999, è noto al grande pubblico con lo pseudonimo di Shiva.
Da anni è uno dei protagonisti della scena rap e trap in Italia, ma recentemente era arrivato alla cronaca per un evento che lo ha visto protagonista. Una sparatoria avvenuta all’esterno del suo studio di registrazione, effettuata proprio da lui nei confronti di alcuni amici del suo rivale Rondo Da Sosa che gli avevano teso un’imboscata.
Con l’accusa di tentato omicidio, Shiva è stato rinchiuso nel carcere di San Vittore, dove tutt’ora si trova in attesa di giudizio.
Sabato scorso, la compagna del cantante Laura Maisano ha dato alla luce il bimbo che i due aspettavano. Shiva sperava di poter assistere alla nascita del suo bambino, ma la richiesta del permesso era stata bocciata e quindi era rimasto in cella.
Ad avvertirlo del lieto evento ci hanno pensato i suoi amici, accendendo dei fuochi d’artificio proprio all’esterno della casa circondariale.
La lettera di Shiva per il suo bambino
Appresa la notizia, il rapper ha voluto esprimere su un foglio le sue emozioni. La lettera, indirizzata al suo bambino, per il quale è stato scelto il nome Draco, è stata poi pubblicata su Instagram dal suo staff:
Oggi è il giorno più bello della mia vita, ma allo stesso momento il più triste. È nato mio figlio, ma non mi è stato permesso di essere presente al momento della sua nascita. Non pensavo mai do dover scrivere questa lettera. Dovevi nascere due settimane fa e so che mi hai aspettato tutto questo tempo. Fino all’ultimo ho sperato di esserci, ma le cose non sono andate come previsto. (…) In mezzo a tutto questo caos, tu sei la mia benedizione. Già ti amo alla follia, non vedo l’ora di vederti non appena avrò il permesso.
Shiva ha poi definito tutto questo come la peggior condanna e la peggior lezione che potesse ricevere: “Non mi perdonerò mai di questa assenza, ma sarà un motivo in più per rimediare“.