“Siamo certi che lui sappia. Se entrano in casa mia, vorrei sapere chi ha disturbato”, Piera Maggio torna a parlare di Matteo Messina Denaro
Durante la presentazione del suo libro, Piera Maggio torna a parlare della sua bambina e del suo pensiero su Matteo Messina Denaro
Piera Maggio è tornata a parlare della sua bambina scomparsa e del boss Matteo Messina Denaro, durante la presentazione del suo libro a La Pieve – Educazione Arte Cultura di Cologno Monzese.
Una mamma coraggio, sostenuta dall’intera Italia, che cerca la sua Denise da 19 lunghi anni. Piera Maggio è tornata a sottolineare che sua figlia va cercata e che anche secondo lo Stato, Denise Pipitone esiste. Recentemente ha ricevuto perfino il suo nuovo codice fiscale. Fino a prova contraria, la sua bambina è viva e va cercata.
Anche per lo Stato Denise c’è, fino a un paio di mesi fa ho ricevuto il suo codice fiscale, sta nello stato di famiglia mio e di Pietro, è un componente della famiglia.
Non abbiamo mai pensato che i rom siano venuti in una periferia di Mazara del Vallo a sequestrare Denise Pipitone. È chiaro che qualcuno ha tradito la fiducia perché chi ha preso Denise sapeva chi era e che cosa c’era dietro, altrimenti avrebbe preso il bambino con cui stava giocando. In questo libro c’è anche il mio percorso precedente al rapimento di Denise, e spiego perché penso a determinate persone.
Piera Maggio torna a parlare del boss durante la presentazione del suo libro
Ma perché questa madre continua a parlare di Matteo Messina Denaro, l’ultimo boss di Cosa Nostra arrestato lo scorso 16 gennaio?
Piera Maggio sottolinea, di nuovo, di non aver mai detto che il boss sia coinvolto nel rapimento di Denise Pipitone. Ma all’epoca lui era a capo di tutto e dopo la scomparsa della bambina, per via dell’enorme spiegamento di forze dell’ordine, anche i suoi affari si sono fermati. Quindi, è certa che Messina Denaro abbia domandato in giro cosa sia successo e abbia, di conseguenza, ottenuto delle risposte.
Difficilmente potrà dire dov’è Denise però siamo convinti che sappia, perché se è vero che stava nella provincia di Trapani dove noi risiediamo è impossibile che lui non abbia saputo il 1° settembre 2004 chi ha sequestrato Denise. Ne siamo certi. È come se mi entrassero in casa: io vorrei sapere chi mi ha disturbato.
In tanti sperano che il boss possa cercare redenzione, visti tutti i reati commessi e viste le sue condizioni di salute. Potrebbe far luce su un mistero che dura da 19 lunghi anni. Potrebbe aiutare una madre a mettersi l’anima in pace. Qualcuno ha preso Denise, fuori la sua casa e l’ha fatto proprio perché era figlia di Piera Maggio e Pietro Pulizzi, un amore per molti impuro. Una punizione che ha coinvolto una bambina innocente, che merita giustizia.