Soccorritori della Funivia Mottarone non dormono più la notte per lo strazio
Parlano di un vero e proprio scenario di guerra
I soccorritori della Funivia Mottarone non dormono più la notte. È una scena straziante quella che si è presentata davanti agli occhi delle persone che per prime sono arrivate sul luogo dell’incidente, dopo la caduta di una cabina della funivia di Stresa, che ha causato la morte di 14 dei 15 occupanti. Salvo solo un bambino di 5 anni rimasto orfano dei genitori e che nello schianto ha perso nonni materni e fratellino. I soccorritori parlano di uno scenario di guerra.
I primi soccorritori che hanno raggiunto la cabina della funivia di Stresa che ha causato, con il suo schianto al suolo, la morte di 14 persone non dimenticheranno mai quello che hanno visto. Tra le lamiere accartocciate del mezzo precipitato sul costone della montagna i corpi delle vittime saranno sempre presenti nei loro ricordi.
Molti dei soccorritori ammettono di non essere più riusciti a dormire da quel terribile giorno, quella domenica 23 maggio 2021 in cui sono riusciti a strappare alla morte solo un bambino di 5 anni, unico superstite (anche un altro piccolo era ancora in vita al loro arrivo, ma purtroppo è deceduto poco dopo in ospedale).
I soccorritori non dimenticheranno mai i corpi dilaniati delle vittime, adulti e bambini praticamente irriconoscibili. Per molti di loro è stato necessario attivare un iter per l’assistenza psicologica, perché nessuno può sopportare immagini così drammatiche che li hanno segnati profondamente.
Antonio Filiberti, responsabile del servizio di sostegno psicologico dell’Asl di Verbania che ha preso in carico chi ha partecipato, parla di una situazione da brividi.
Ci hanno raccontato di essere sconvolti. Alcuni di loro hanno detto che ciò che avevano davanti agli occhi era terrificante. Uno scenario che ricordava la guerra.
I soccorritori della funivia Mottarone non hanno mai visto niente del genere
Nonostante avessero già partecipato ad altri interventi, hanno pianto davanti a quei morti.
Questa la situazione che hanno vissuto. Molti sono andati avanti spinti dalla volontà di poter salvare qualcuno, anche se soolo due bambini, di cui solo Eitan è sopravvissuto, sono stati trovati vivi dopo lo schianto della cabina della funivia Stresa-Mottarone.