Sofia Stefani, emersi gli ultimi messaggi di Giampiero Gualandi inviati alla vigilessa: la scoperta degli inquirenti
Al vaglio degli inquirenti i numerosi messaggi tra la vigilessa deceduta per un colpo di pistola e il suo presunto assassino
Decine i messaggi di WhatsApp ritrovati sul telefono della vigilessa Sofia Stefani, inviati da Giampiero Gualandi due giorni prima del suo omicidio, datati 14 maggio. Le frasi riportate dai messaggi mostrano lo stato d’animo dell’ex comandante dei vigili, che parlava di esaurimento, disperazione e pressione insopportabile. Il giorno del decesso tra le 10 e le 15 anche numerose telefonate rintracciate tra il presunto omicida e la vittima. Gli investigatori stanno ora cercando di ricostruire la relazione tra i due amanti, che erano soliti cancellare le conversazioni.
La relazione tra Gualandi e Stefani è stata confermata dall’avvocato difensore, Claudio Benenati, che ha dichiarato che la vigilessa aveva fatto pressanti richieste per riprendere i rapporti interrotti bruscamente dall’uomo. Queste le parole dell’ex comandante dei vigili:
” Non ho energia, non sopporto più questa pressione. In questo momento non riuscirei neppure a baciarti, figuriamoci altro… Sono davvero disperato. Non mangio, non dormo, sono esaurito…”.
La situazione professionale di Stefani potrebbe aver influito sulla relazione. Il contratto di Sofia, in prova ad Anzola, non aveva ottenuto la conferma dalla comandante Silvia Fiorini e la 33enne si era rivolta a Gualandi per preparare un ricorso. Scelta sbagliata forse visto la cattiva luce di cui godeva l’uomo tra gli altri agenti del comando e causa ipotetica di attrito tra i due.
L’autopsia sulla vigilessa sarà eseguita mercoledì 22 maggio. Gualandi, attualmente in carcere, si è difeso sostenendo che il colpo letale è partito accidentalmente durante una colluttazione nell’ufficio del comando della polizia locale di Anzola. L’accusa contesta l’omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla relazione affettiva. La difesa ha già annunciato il ricorso al Riesame.
Restano ancora molti dettagli da chiarire su questa vicenda che ha scosso la comunità di Anzola Emilia. Gli inquirenti stanno lavorando per fare luce su tutti gli aspetti di questa storia, che sembra avere risvolti complessi e intricati.
La verità su cosa sia accaduto quel giorno potrebbe ancora essere lontana, ma il processo legale dovrà fare il suo corso per dare giustizia alla memoria di Sofia Stefani.
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