“Sono malato, aiutatemi”, l’appello di Giovanni Padovani in aula e la decisione della Corte
Giovanni Padovani disposto a sottoporsi a tutte le visite e i colloqui, ma la Corte d'Assise di Reggio Emilia ha rigettato la richiesta
Giovanni Padovani si è appellato alla Corte d’Assise di Bologna, implorando aiuto. Trascurato, con la barba e i capelli incolti, l’ex calciatore 27enne è accusato del delitto della sua ex compagna 56enne Alessandra Matteuzzi.
Ho capito di essere malato. Non sto bene, da solo non ce la faccio. Ho bisogno del vostro aiuto.
Il presidente della Corte, lo scorso 4 dicembre, ha presentato a Giovanni Padovani la richiesta della difesa, ovvero quella di sottoporsi ad altri colloqui con i periti e ad una risonanza magnetica. Il detenuto ha dato la sua completa disponibilità:
Se me lo chiede lei presidente sono disposto a fare qualsiasi test a cui mi vogliate sottoporre. Sono a sua completa disponibilità. Ho bisogno di aiuto, è anche questo il motivo per il quale avevamo chiesto di poter andare in una Rems.
Il legale di Giovanni Padovani aveva infatti richiesto un trasferimento in una Rems, ma attualmente il suo assistito si trova nel carcere di Reggio Emilia. Per i periti della Corte è in grado di intendere e di volere e la risonanza magnetica chiesta dal suo legale, potrebbe essere “utile ma non indispensabile”.
I periti della difesa lo definiscono invece come uno psicotico con problemi di schizofrenia.
È una persona schizoide, che non ha desiderio di relazioni strette, non ha amici e confidenti, preferisce essere solo, non ha un hobby o non partecipa a giochi di gruppo.
Al termine dell’udienza, la Corte d’Assise di Reggio Emilia ha rigettato la richiesta della difesa sui nuovi colloqui e sulla risonanza magnetica. La prossima udienza si terrà il 12 gennaio.
Giovanni Padovani e il delitto di Alessandra Matteuzzi
Alessandra Matteuzzi aveva deciso di mettere fine alla relazione con Giovanni Padovani. Il calciatore era diventato geloso, possessivo, la perseguitava e non le lasciava un attimo di respiro. I suoi comportamenti erano diventati incontrollabili, tanto che la 56enne aveva deciso di denunciarlo alle forze dell’ordine.
Quel giorno, il 27enne si è presentato sotto la sua abitazione. Alessandra era certa che si trovasse in trasferta con la squadra ed era tornata a casa sua per dare da mangiare al cane. In quel momento era al telefono con la sorella, che è stata testimone dell’intera scena.
Giovanni Padovani si è accanito sulla sua ex prima a calci e pugni e poi con un martello. Poi è rimasto ad attendere le autorità e si è fatto arrestare.