Stefania Rota, Ivano Perico non risponde ai magistrati: due chiamate il giorno della morte
Il cugino fermato non sta collaborando per capire cosa è successo alla 62enne
Sul caso del decesso di Stefania Rota, Ivano Perico, il cugino di secondo grado finito in manette per il suo omicidio, non risponde alle domande dei magistrati. Ci sono ancora molti nodi da sciogliere, visto che ancora non si conosce il movente. Nel giorno del decesso della donna di 62 anni, i due si sarebbero sentiti al telefono per due volte. Cosa si sono detti in occasione di quelle telefonate?
L’uomo di 61 anni fermato sabato scorso dai Carabinieri di Bergamo con l’accusa di aver tolto la vita alla cugina di 62 anni a Mapello si è avvalso della facoltà di non rispondere. All’uomo è stata consegnata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario.
Nella mattinata di martedì 16 maggio 2023, l’unico indiziato accusato del decesso della 62enne si è presentato davanti al Gip Massimiliano Magliacani, per sottoporsi all’interrogatorio di garanzia, nel carcere di Bergamo. Presenti anche il pm Letizia Ruggeri e l’avvocato d’ufficio Stefania Battistelli.
Tanti gli interrogativi che rimangono senza risposta, visto che il cugino di secondo grado della donna non risponde alle domande. Non si conoscono l’arma usata per il delitto o il movente che ha portato l’uomo a togliere la vita alla cugina.
Ci sono anche da chiarire i rapporti che legavano Stefania Rota e Ivano Perico. I magistrati vogliono capire cosa si sono detti i due cugini nelle due telefonate fatte l’11 febbraio, giorno del decesso della donna. La prima alle 13.13 della durata di 520 secondi, la seconda alle 14.36 della durata di 5 secondi.
Stefania Rota e Ivano Perico: tanti i nodi ancora da sciogliere sul caso, ma l’imputato non risponde alle domande
L’unica cosa certa è che Stefania Rota non ha avuto un malore, ma qualcuno le ha tolto la vita e tutti gli indizi portano al cugino. Il decesso, secondo quanto stabilito dall’autopsia, risale all’11 febbraio scorso.
La donna di 62 anni è deceduta nella sua casa in via XI febbraio a Mapello, in provincia di Bergamo. Il corpo è stato rivenuto solo il 21 aprile scorso, in avanzato stato di decomposizione.